
L’Opinione di Roberto Chiavarini
Siate ciò che siete o chi pensate di essere … comunque , e a prescindere, abbiate la libertà di essere voi stessi …
… soprattutto come atto estremo di una autostima dovuta alla dimensione intellettuale e culturale della vostra Arte…
Non fate in modo che siano altri a dirvi se valiate oppure no …
… magari dietro un lauto compenso …
… ovvero, quello che chiedono solitamente, gli scribacchini dell’Arte…
Infatti, la Libertà creativa dell’Artista, è illusoria se, per i suoi sogni di gloria, egli dipenda esclusivamente dai sedicenti, quanto discutibili, Critici d’Arte (eccezioni a parte, naturalmente, soprattutto quando si tratti di Esperti Accademici delle Scuole Statali d’Arte e/o delle Accademie Nazionali delle Belle Arti e/o di Insegnanti-Artisti di provata conoscenza della grammatica pittorica, insomma chi fa e chi insegni Arte ogni giorno )…
… tanto più quando, quest’ultimi (i sedicenti Critici), dispensino improbabili quotazioni alle opere dei malcapitati Artisti, infrangendo, perfino, le rigide leggi di Ragioneria …
(“Quotazione”, è un termine scientifico di Ragioneria che presume una attività economica di compravendita precedentemente consolidata e che continui a determinarsi, tra l’Artista e il Mercato dell’Arte, poichè, in assenza di essa (la compravendita), non è possibile ricavare, matematicamente e scientificamente, alcuna quotazione) …
I veri Critici, in generale, diversamente, nascono per individuare le cosiddette criticità di un’Opera e/o di un Artista (lo dice la parola stessa, dal momento che, il suo significato, che non prelude mai a nulla di positivo, fa esplicito riferimento alla individuazione di una criticità negativa, peraltro, termine usato da oltre duemila anni, dal mondo della Medicina e della Scienza), che emergano dai suoi lavori, sia dal punto di vista intellettuale, quanto e soprattutto da quello tecnico…
… e giammai per distribuire paroloni di consenso e di effimere quotazioni, che non trovano riscontro alcuno, tra gli Operatori del “Mercato dell’Arte”, unici soggetti deputati a determinare le “quotazioni”, conseguenti dalle operazioni economiche di compravendita
e/o di Aste pubbliche riconosciute dalle Autorità preposte e regolarmente autorizzate …
In questa epoca dove il valore di un uomo, è strettamente relazionato al materialismo del denaro, di contro, l’individuo, inseguendo il principio dell’apparire piuttosto che quello dell’essere, resta depurato, così, della essenza spirituale che, eventualmente, ogni sua azione comporti …
… ed è per questo che, anche alcuni Artisti, magari quelli sprovvisti di una adeguata conoscenza delle dinamiche del mondo dell’Arte, cade in questa subdola quanto ingenua trappola …
.. ci cade, solo per avere un consenso critico positivo, e/o per dire magari agli amici, che ogni sua opera valga diecimila, cinquantamila o addirittura centomila euro, quotazione stabilita da “qualcuno” che, definendosi come il “Profeta dell’Arte” (il sedicente Critico) , gli abbia elargito una dimensione economica alle sue opere che, diversamente, appare, fittiziamente, priva di qualsiasi fondamento, supporto e parametro economico, che si possa assumere come scientificamente reale …
… creando, così, nella mente dell’artista meno attento, una dipendenza psicologica, della quale non potrà più farne a meno, compromettendo perfino la sua stessa identità creativa.
Infatti, un antico aforima di un notissimo Critico d’Arte inglese, recita così :
“La gente ti chiede una critica ma, in realtà, vuole solo una lode”. W.S. MAUGHAM
Si badi bene che, Maugham, dice testualmente “la gente” e giammai “gli artisti”, poichè i veri Artisti, in quella trappola, non cadono mai !
ROBERTO CHIAVARINI
Opinionista di Arte e Politica