Principale Estero Siria: primo convoglio aiuti ONU raggiunge i terremotati

Siria: primo convoglio aiuti ONU raggiunge i terremotati

Siria,

Un convoglio di aiuti ONU ha raggiunto la Siria nordoccidentale controllata dai ribelli, dopo il  devastante di magnitudo 7,8 di lunedì scorso che ha ucciso più di 17.000 persone in Turchia e in Siria devastata dalla guerra. Sei camion di “articoli di ricovero e kit di articoli non alimentari, comprese coperte e kit igienici” hanno raggiunto giovedì Bab al-Hawa, l’unico valico di frontiera autorizzato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per la consegna di aiuti. E’ quanto dichiarato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA). Nella nota si legge: “Siamo sollevati di essere riusciti a raggiungere le persone nel nord-ovest della Siria in questo momento urgente. Ci auguriamo che questa operazione continui poiché si tratta di un’ancora di salvezza umanitaria e dell’unico canale scalabile”. 

Primo convoglio aiuti ONU raggiunge la Siria

Il primo convoglio di aiuti composto da sei camion delle Nazioni Unite è entrato in Siria al valico di Bab Al Hawa. Il meccanismo di consegna degli aiuti dalla Turchia alla Siria controllata dai ribelli attraverso il valico di Bab al-Hawa è l’unico modo in cui l’assistenza delle Nazioni Unite può raggiungere i civili senza passare attraverso le aree controllate dalle forze governative siriane. ” Abbiamo avuto un problema perché le strade che portavano al valico di frontiera (tra Turkia e Siria) erano state distrutte“, ha detto l’inviato speciale delle Nazioni Unite  “Ma ci è stato assicurato che saremo in grado di ottenere la prima assistenza oggi”. Tuttavia l‘OCHA ha dichiarato di aver identificato due percorsi alternativi per raggiungere l’hub da Gaziantep, via Kilis-Kirikhan e da Mersin via Adana-Kirikhan. Secondo l’Autorità turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (AFAD), il numero totale del personale di ricerca e soccorso nella regione è di 79.110. Tuttavia, solo il 5% dei siti segnalati nel nord-ovest della Siria è attualmente coperto da operazioni di ricerca e soccorso. La mancanza di macchine pesanti per rimuovere le macerie ha notevolmente complicato gli sforzi di salvataggio, insieme a interruzioni di corrente dovute alla carenza di carburante e alle terribili condizioni meteorologiche invernali. Intanto l’alleato della Siria, la Russia, non ha posto il veto alla risoluzione, nonostante i precedenti tentativi di incanalare gli aiuti umanitari attraverso le aree sotto il controllo del presidente Bashar al-Assad. Aerei che trasportano aiuti da Emirati Arabi Uniti, Russia, Iran e altri Paesi sono atterrati da lunedì negli aeroporti siriani controllati dal governo di Damasco, Aleppo e Latakia. Tuttavia circa 4,1 milioni di persone nella Siria nordoccidentale avevano bisogno di assistenza già prima del terremoto a causa del conflitto che attanaglia il Paese da 12 anni.

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