Principale Politica Intervista all’avv. Fiorenza Pascazio, sindaco della virtuosa Bitetto

Intervista all’avv. Fiorenza Pascazio, sindaco della virtuosa Bitetto

Fiorenza Pascazio è al suo secondo mandato in qualità di Sindaco del Comune di Bitetto (BA). Classe 1975, è diplomata al Liceo Classico “Socrate” di Bari e laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi “Aldo Moro”. È diventata avvocato penalista nel 2007, dopo aver conseguito un Master in Scienze forensi e Criminologia presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. È anche Presidente dell’Ager – Agenzia Regionale per la gestione dei rifiuti in Puglia e fa parte del Comitato per il Culto e la conoscenza del Beato Giacomo. Sarà ospite dei nostri canali nelle prossime settimane per una serie di incontri alla scoperta di Bitetto e dei progetti che con l’Amministrazione comunale sta portando avanti per la crescita e il benessere del suo paese. Qui di seguito un primo scambio di battute.

È avvocato, ma nel 2015 si è candidata a Sindaco di Bitetto. Quali motivi l’hanno indotta a un tale cambiamento di rotta?

Pur essendo in un periodo di lancio della professione forense a cui tenevo tantissimo, nel 2015 Bitetto attraversava una situazione di stasi. Io, poiché da sempre impegnata anche nelle realtà civiche e sociali del Comune e delle associazioni così come nel turismo e nella promozione culturale, volevo con tutta me stessa creare una possibilità di ripresa e di rilancio del nostro territorio. Naturalmente la mia storia di impegno ha fatto sì che poi si convergesse sul mio nome e quando sono venuti a propormi questa candidatura, dapprima ho rifiutato perché non era il momento giusto e poi, invece, otto anni fa ho sentito proprio il dovere morale ed etico di non tirarmi fuori, ma anzi di impegnarmi ancora di più. Sono dall’avviso che è inutile lamentarsi di quello che non funziona, se non si prova a fare qualcosa in prima persona per cambiare. Amo la mia Bitetto e la sua cittadinanza, perciò ho colto questa sfida che da allora chiaramente mi ha stravolto un po’ la vita, in senso positivo si intende (ride, ndr).

Nel 2020 ha vinto nuovamente le elezioni, dando avvio al secondo mandato. Che valore ha avuto per lei questa riconferma e come se la spiega?

La riconferma – per altro con una percentuale davvero importante e quasi inaspettata del 63% su quattro liste – è stata per me intanto motivo di pura gioia perché tutta la fatica, l’impegno e le difficoltà affrontate nel quinquennio precedente erano confluite in una dimostrazione di fiducia, e anche di affetto aggiungo, da parte dei cittadini, già espresso durante la campagna elettorale. È come se avessero voluto dirmi: “Andiamo avanti così, proseguiamo in questo percorso insieme, comunità e Amministrazione”. Naturalmente questo mi ha dato una spinta ulteriore ad adoperarmi per il loro bene, accompagnata da un grande team, formato da tante persone giovani, propositive e che vogliono spendersi per il proprio territorio.

La buona politica porta i suoi frutti” è lo slogan della sua coalizione Primavera Cittadina. Come si fa buona politica al giorno d’oggi?

La buona politica è quella che cerchiamo di fare da sempre come movimento civico di matrice politica di centro-sinistra. Per noi la buona politica si fa avendo come guida e unico interesse il bene comune dei nostri cittadini, premettendolo a qualsiasi altro aspetto di carattere generale. In questo senso lo slogan che ha ricordato lo sento molto sottopelle perché credo che quando si fa buona politica poi i frutti arrivano da sé. Chiaramente non parlo di frutti personali, anzi, da questo punto di vista la mia vita purtroppo è cambiata in peggio avendo dovuto rinunciare alla professione, sacrificare la famiglia e tante passioni che prima coltivavo. La soddisfazione, però, di poter toccare con mano e vedere davanti a me tutto quello che questa città è riuscita ad ottenere durante il mio primo mandato e fino ad oggi, significa aver raggiunto dei risultati concreti. Questo è quello che conta e che dovrebbe impegnarsi a fare ogni buon Amministratore.

Da quando è stata eletta, qual è stata l’opera realizzata che le ha dato maggior soddisfazione?

Difficile segnalarne una sola perché a dire il vero noi con la Giunta abbiamo sempre avuto un’ottica “strabica”: abbiamo dato rilievo sia ai piccoli risultati quotidiani, ossia quegli interventi migliorativi della bellezza del territorio e della qualità della vita, sia ai grandi risultati. Tra questi, uno dei progetti che mi stanno più a cuore e che davvero ci ha entusiasmato come maggioranza è quello della Scuola media, che quest’anno sarà consegnata alla città e agli studenti, i quali hanno sognato insieme a noi ad occhi aperti nella sua ideazione. Si tratta di una scuola completamente sostenibile, a costo energetico praticamente pari a 0, creata con materiale sostenibile quale è il legno, antisismica, del tutto pronta a contrastare le isole di calore nei vari cambiamenti climatici e a recuperare le risorse locali (tra cui anche gli ulivi attorno a cui si sviluppa), oltre a tutta una serie di altre funzionalità importanti. Insomma una vera scuola del futuro, pensata, progettata e costruita mettendo al centro i ragazzi, il loro benessere e la loro serenità psicofisica di studenti.

Invece il progetto più importante che si propone di portare a compimento nei prossimi mesi/anni?

Ce n’è uno in particolare che riguarda i parchi di questo paese: Bitetto ha la fortuna di avere attorno al centro abitato delle zone verdi veramente molto interessanti dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, che sono però chiuse e abbandonate – oltre che degradate – da oltre trent’anni. In particolare il Parco Mater Domini è di una bellezza immensa e anche di una potenzialità unica, di cui ci accorgiamo sempre di più lavorandovi sin dal primo giorno. Seppur la maestosità del sito non renda facile le operazioni, con ciò che siamo riusciti a mettere già in cantiere insieme al finanziamento per la riforestazione che comincerà a breve, grazie ai fondi del PNRR ottenuti attraverso la Città Metropolitana di Bari, spero tanto che entro la fine del mandato io possa restituire un patrimonio inestimabile non soltanto a Bitetto, ma anche a tutti i comuni limitrofi, che ne beneficerebbero in termini di vario tipo.

Il benessere di un Comune è dovuto anche alla collaborazione attiva dei suoi cittadini. Come si comportano in tal senso i bitettesi?

Nessuna amministrazione può essere una buona amministrazione senza l’alleanza con i suoi cittadini e posso dire con orgoglio che i bitettesi hanno una coscienza civica molto alta: ci sono tantissime persone per bene e spesso sono proprio quelli non originari di Bitetto ma che l’hanno scelta come posto per risiedervi i più impegnati; così come ci sono quei cittadini “sentinelle” che, oltre a partecipare alle azioni amministrative che mettiamo in campo per sollecitare, ci segnalano se ci sono problematiche di ogni genere. Ringrazio quotidianamente tutti coloro che con un buon comportamento civico fanno sì che poi si possa proseguire sulla strada giusta e che possa il nostro paese diventare un luogo davvero bello in cui vivere. La stragrande maggioranza dei bitettesi, ad esempio, rispetta in modo rigoroso le regole della raccolta differenziata – e, infatti, siamo un paese estremamente virtuoso in questo senso – oppure non parcheggia i propri veicoli sulle strisce pedonali o sui posti riservati ai disabili. Ci sono come in tutto il mondo le dovute eccezioni, ma in generale non posso lamentarmi affatto: i cittadini di Bitetto sono dei buoni e corretti collaboratori.

Quali sono i punti di forza della sua realtà?

Pur essendo un paese medio piccolo di 12.000 abitanti, un po’ per la sua conformazione geografica, un po’ per la vicinanza all’area metropolitana – quindi con il capoluogo di Regione – e un po’ per le sue origini, il patrimonio storico, artistico e architettonico di cui gode Bitetto la fa assolutamente distinguere da tutto ciò che la circonda. È stata sede vescovile nel Medioevo e quindi è detentrice di un centro storico molto antico, ben mantenuto e definito tra i più belli di Puglia. Ha una Cattedrale che è un gioiello da visitare, il Santuario del Beato Giacomo che richiama ogni giorno tantissimi fedeli per i resti incorrotti del corpo del beato – per il quale stiamo faticosamente cercando di mandare avanti il processo di canonizzazione – e la Chiesa di Santa Maria la Veterana con affreschi di scuola giottesca. A latere altri punti di forza sono indubbiamente la buona cucina tradizionale e tanta vivacità culturale da parte delle associazioni, così come un grande ritorno economico delle attività commerciali di pregio e d’appeal anche per gli abitanti di altri paesi. Inoltre, con molta fierezza, segnalo anche di essere diventati la prima tappa del cammino materano, ossia quello che va da Bari a Matera.

Direttore Dott. Antonio Peragine e la Sindaco Fiorenza Pascazio

 

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