Principale Attualità & Cronaca Domani l’intitolazione a Maria Celeste Nardini

Domani l’intitolazione a Maria Celeste Nardini

Del giardino nell’area pedonale di via Martiri d’Otranto

Si terrà domani, mercoledì 18 gennaio, alle ore 11, la cerimonia di intitolazione del giardino situato nell’area pedonale di via Martiri d’Otranto, nel quartiere Libertà, a Maria Celeste Nardini, deputata e senatrice della Repubblica italiana e attivista dei diritti civili in favore dei più fragili, delle donne e degli ultimi.

Accanto ai familiari di Maria Celeste Nardini, interverranno il sindaco Antonio Decaro, il presidente del Municipio I Lorenzo Leonetti e una rappresentanza dell’oratorio del Redentore.

Per l’occasione, alcuni alunni e docenti della scuola Don Bosco assisteranno alla cerimonia, nel corso della quale è previsto un momento musicale affidato al coro scolastico.

Biografia

Maria Celeste Nardini (Bari, 28 settembre 1942 – Bari, 2 settembre 2020)

Insegnante, militante femminista, comunista e antifascista, Maria Celeste Nardini è stata una donna impegnata in politica, intesa come passione e dedizione al servizio dei diritti dei lavoratori e degli ultimi. La sua capacità di dialogo e di cura ha testimoniato il valore della politica intesa come servizio per il bene comune.

Eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1994 con Rifondazione Comunista, fu confermata alle successive elezioni politiche del 1996 e ricandidata nella tornata del 2001, in cui risultò prima dei non eletti alle spalle di Nichi Vendola, del quale prese poi il posto nel 2005.

Nel 2006 fu eletta senatrice e, nel corso della legislatura, fu segretaria della 9ª Commissione permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare) e componente della Commissione parlamentare per le questioni regionali.

Maria Celeste Nardini ha incarnato pienamente i valori di uguaglianza sociale e di emancipazione ai quali ha creduto, dedicando la sua vita personale e professionale a costruire una società migliore, più equa e solidale: il suo impegno sociale e la sua militanza politica sono stati il riferimento per tanti giovani a cui ha insegnato che, attraverso il dialogo e il confronto, si possono superare gli egoismi e le divisioni di parte.

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