Principale Arte, Cultura & Società Università, Formazione & Scuola Taranto – Nasce lo Spazio di Mediazione Scolastica dell’Istituto “Giovanni Giannone”

Taranto – Nasce lo Spazio di Mediazione Scolastica dell’Istituto “Giovanni Giannone”

Taranto – Nasce lo Spazio di Mediazione Scolastica dell’Istituto “Giovanni Giannone”

di Roberta Pisarra (professoressa)

Il 22 novembre è ufficialmente nato lo Spazio di Mediazione Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Giannone” di Pulsano.

Ultimo grande passo di un progetto promosso dall’ AGIA, Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, al quale la nostra scuola ha avuto il privilegio di aderire, a partire dall’anno scolastico 2017-2018, assieme a sole undici scuole dell’intero territorio nazionale.

“Dallo scontro all’incontro, mediando si impara” era il titolo dato al primo progetto che permise a un gruppo di venti studenti di recarsi a Roma, presso la sede dell’Autorità Garante, e prendere parte a un incontro di sensibilizzazione sui temi dell’ascolto, dell’empatia, del dialogo come strumenti utili, se non a prevenire situazioni di conflitto, perlomeno a gestirle evitando che degenerino in atteggiamenti prevaricatori o aggressivi. Già in quell’occasione tutte le classi della scuola secondaria furono quindi coinvolte in una costante azione di riflessione sulle proprie social skills e sulla comunicazione empatica, come elemento fondamentale per favorire una relazione corretta e serena con l’altro. Nello specifico, attraverso attività ludiche e laboratoriali, si introdusse nella didattica lo studio della Comunicazione Non Violenta, strategia comunicativa teorizzata da Marshall Rosenberg nel 1960, che si basa sul principio che «provare empatia faccia parte della nostra natura e che le strategie violente – siano esse fisiche o verbali – sono comportamenti appresi, che la cultura prevalente insegna e sostiene allontanandoci da noi stessi e dagli altri».

Il lungo periodo attraversato dalla pandemia ha poi comportato una pausa forzata nelle azioni formative, riprese, a partire dallo scorso anno scolastico, con la seconda edizione del progetto dal titolo “Riparare: conflitti e mediazione a scuola”.

Le attività hanno avuto come obiettivo principale la costruzione di una vera e propria equipe di mediatori all’interno delle mura scolastiche, composta da venti studenti delle classi prime e seconde della scuola secondaria e quattordici adulti, docenti e genitori.  Il gruppo, guidato da due esperte mediatrici professioniste, le dott.sse Sabrina Negretti, della cooperativa Dike di Milano, e Ilaria De Vanna, della cooperativa C.R.I.S.I di Bari, ha acquisito gli strumenti e le competenze per effettuare pratiche di mediazione tra gli studenti che ne avranno necessità e faranno richiesta. Ascolto attivo ed empatico, volontarietà, riservatezza, non giudizio ed equidistanza dalle parti avverse, sono diventati i concetti chiave dell’intero percorso di formazione, quelli che ogni mediatore dovrà fare suoi nella pratica di accoglienza dell’altro e di mediazione.

Partendo dalla considerazione che il conflitto, specialmente in un ambiente di relazioni complesse quale è quello scolastico, è una condizione frequente e diffusa, si è giunti alla conclusione che se spesso non è possibile evitarlo è certamente più dannoso se viene negato, represso o non riparato. È per questo motivo che il nostro Istituto ha scelto di promuovere, in maniera sistematica, la cultura della mediazione e di adottare un paradigma riparativo, affinché si possano sperimentare modalità capaci di consentire l’espressione del conflitto come elemento connaturato alle relazioni umane e quindi la sua gestione in un’ottica costruttiva e non distruttiva.

Nelle ultime settimane sono state collocate, nei corridoi del plesso della scuola secondaria, due scatole in cui gli studenti che vivono una situazione di disagio, perché in conflitto con qualcuno, possono inviare la loro richiesta di aiuto. Ogni segnalazione viene raccolta e l’autore ascoltato, nell’aula della mediazione, con discrezione e riservatezza. Successivamente viene contattata l’altra parte coinvolta per dare avvio alla pratica di mediazione.

Consapevoli che l’attenzione alla sfera emotiva sia fondamentale per promuovere delle relazioni positive, siamo certi che il nostro spazio di mediazione diverrà uno strumento utile e prezioso per l’intera comunità scolastica.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

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