Ancora una volta il commediografo Nicola Scalera si palesa un prolifico autore della “lingua altamurana”. Non dimentichiamo che il dialetto è la lingua del cuore, dell’intimità, della comunità locale ad ogni latitudine.
Il parlante dialetto si sente parte integrante del territorio; le sfumature linguistiche, gli ammiccamenti veicolati dalla postura, dai gesti sono espressioni che accompagnano il dialogo; tutti questi elementi costituiscono un linguaggio verbale e mimico.
La commedia rappresentata per la prima volta sabato e domenica 12-13 novembre 2022 ha riscosso un immediato successo di pubblico e di plauso.
Con quest’ultimo capolavoro teatrale l’autore giunge a quota “10”; tutte opere di grande successo della compagnia teatrale “I ComunicAttori”.
La sua vena artistica è inesauribile. La sua fonte è sempre il teatro della strada, da dove raccoglie a piene mani. Questa volta l’ambientazione è il claustro negli anni Cinquanta del ‘900, scenografia realizzata dal valente artista Giovanni Carlucci: luogo definibile “condominio orizzontale”, dove tutte le abitazioni sono a piano terra e nel sottano, le cui famiglie sono legate da vincoli di solidarietà.
I fatti propri, sulla bocca di tutti sia nel bene che nel male, erano in passato condivisi in una quotidianità senza tempo.
Nicola Scalera riesce ad impostare i dialoghi con un “verismo” senza fronzoli; si dimostra psicologo ed intrigante. Gli ingredienti dialogici a volte ingenui rivelano invece ammiccamenti a pettegolezzi.
E’ qui che le scene si fanno più interessanti e sale l’attenzione del pubblico che divora con gli occhi e l’ascolto ogni sequenza. Chi ha vissuto quegli anni, e siamo verso l’estinzione di quella generazione, ha rivisto il passato.
Il dialetto, per quanto limitato nella sintassi, esprime appieno i sentimenti.
La commedia di “Mest Giacchine u’ scarpère” messa in scena da Nicola Scalera propone uno spaccato di quella metà del Novecento, di gente analfabeta, ingenua ma nel contempo diffidente, pronta e in modo corale a superare le difficoltà economiche con atti solidali.
Bravi tutti gli attori; ormai professionisti. Sono tutti cresciuti insieme con l’autore.
Ai protagonisti un meritato plauso: alla bravissima Marta Loiudice nelle vesti della moglie di “Mest Giacchine,” interpretato a sua volta dal simpatico Oronzo Petronella.
Suggeritore: Franco Miglionico; impianto fonico Discord di Nino Savino.