Tutto normale in Italia? Secondo noi, “No”. Con una recessione che ha falcidiato le speranze e i risparmi di molti, con le deficienze occupazionali, come si può esprimere una riflessione positivamente augurale? Con migliaia di disoccupati, cassintegrati, giovani alla ricerca di una qualsiasi occupazione, cosa può offrirci il Paese? L’interrogativo, ora, è ribaltato anche su questo Esecutivo.
Ci sono tante scadenze da onorare e per il “superfluo”resterà ben poco. Fare quadrare il bilancio familiare, sarà più difficile. Dopo gli “adeguamenti”, arriverà il tempo delle “rinunce”.
Se si potesse fare un’analisi anticipata dei mesi che ci aspettano, il rendiconto sarebbe in negativo. Quello che c’è stato tolto, non lo recupereremo. La ripresa resta un obiettivo ancora tutto da appurare.
Ostentare benessere, come capita da noi, evidenzia uno schiaffo alla miseria, prendersi gioco delle necessità degli altri; esaltando la “fortuna” d’avere senza, però, la certezza di poterci far conto per il domani. Insomma, le garanzie di “rinnovamento”non siamo riusciti a intravederle; anche perché dobbiamo ancora capire come si evolverà la strategia politica di questo Esecutivo d’emergenza.
Come sarà l’Italia del 2023? Come si andrà a concretare il nuovo patto d’emergenza politica? L’interrogativo sarà fonte di valutazione nei prossimi mesi.
Giorgio Brignola
foto servizio civile caritas ambrosiana