È stata appena pubblicata, da Opera Indomita (distribuzione Amazon) la seconda raccolta di poesie per l’ambiente “L’isola di Gary – Paesaggi di guerra e di pace”, a cura di Maria Pia Latorre e con prefazione di Sandro Marano.
La nuova raccolta, che risponde ad un impegno assunto qualche anno fa da numerosi poeti decisi a dare il proprio contributo per l’ambiente, contiene 34 voci poetiche, quelle di Annalisa Mercurio, Antonio Rotondo, Cosimo Lamanna, Cosimo Rodia, Daniela Pinassi, David La Mantia, Elisabetta Stragapede, Ezia Di Monte, Federico Preziosi, Gianni Antonio Palumbo, Gianpaolo Mastropasqua, Giuseppe Zilli, Letizia Cobaltini, Loredana Lorusso, Lucia Diomede, Luigi Lafranceschina, Mara Venuto, Maria Curatolo, Mariateresa Bari, Maura Picinich, Mauro De Pasquale, Monica Messa, Nicola De Matteo, Onofrio Arpino, Paolo Polvani, Pasqua Sannelli, Rosa Colella, Rosa Costantino, Raffaello Volpe, Vito Davoli, Vittorino Curci e Zaccaria Gallo; alcune già presenti nella prima raccolta, altre che vi si sono aggiunte.
In totale collaborano a questa esperienza 43 tra donne e uomini di cultura e impegnati nel sociale che credono nella forza rigenerante e propositiva della parola poetica.
Agile ed elegante si presenta il volume, grazie anche all’importante contributo di Emily Hunter, con la realizzazione del bel lavoro grafico che ha creato degno ambiente alle bellissime ed importanti poesie contenute.
Difatti il poeta sta assumendo una nuova funzione sociale, che gli viene innanzitutto dall’essere un soggetto sociale attivo – ed in quanto tale ha i mezzi idonei a comunicare- e, inoltre, sta trasmutando in soggetto politico, poiché è connesso alle vicende della vita civile.
Così l’esperienza de “L’isola di Gary” scaturisce, nel rispetto della sacralità della parola alata, da un’intima necessità dei poeti presenti nell’antologia di non abbassare la guardia, di non rendersi rinunciatari e assuefatti agli eventi. Trattasi di uno spazio ossigenato in cui la poesia, umilmente, si metta al servizio di un obiettivo fondamentale: la sopravvivenza dell’umanità.
Il gruppo di voci poetiche presenti ne “L’isola di Gary” rispetta i principi della comunicazione ‘ecologica’ poiché coltiva le risorse di tutti e di ognuno, rispetta le diversità e le considera un bene prezioso, sopratutto mantiene coesione verso il comune obiettivo di attenzione all’ambiente.
Nell’introduzione al volume sono riportate le parole del missionario comboniano Alex Zanotelli: «Questa mia generazione sarà fra quelle più maledette della storia umana, perché nessun’altra ha mai così gravemente violentato e sfruttato il pianeta. Chiedo perdono a voi giovani perché vi consegniamo un mondo gravemente malato e toccherà alla vostra generazione ripensare radicalmente questo nostro sistema» che sintetizza la situazione attuale.
Dunque la parola poetica si inserisce nel dibattito sulla salvaguardia del Pianeta; essa crea equilibrio tra silenzio e parole; e la sintesi a cui perviene è specchio dell’essenzialità a cui l’ecologia profonda s’ispira.
Come soggetti sociali i poeti vivono la realtà quotidiana in maniera amplificata, e la nuova quotidianità purtroppo è tristemente fatta di guerre, in un momento in cui, invece, tutte le energie umane sarebbero dovute confluire, a livello globale, sulla risoluzione dell’emergenza ambientale.
Considerare i conflitti come forme di disastri ambientali, come disarmonia con l’ambiente è un sentire che accomuna i poeti de “L’isola di Gary”, da qui il sottotitolo di questa seconda raccolta: “Paesaggi di guerra e pace”.
Non può esserci giustizia sociale se non partendo da una giustizia ambientale e climatica, e le guerre sono l’effetto delle esasperazioni delle ingiustizie e degli squilibri sociali, economici e finanziari perpetrati a danno dell’umanità. Inoltre spesso sottovalutiamo il fatto che le guerre, tutte le guerre, incidono sull’ambiente con disastri incalcolabili. La stessa pandemia (che non è altro che una guerra combattuta contro un nemico invisibile) ci sta lasciando un surplus d’inquinamento in termini di mascherine e dispositivi medici che ancora non riusciamo a quantificare.
Auspichiamo che “L’isola di Gary – Paesaggi di guerra e di pace” incontri numerosi lettori, che possa contribuire al necessario cambiamento e che rappresenti un invito all’azione da parte di tutti, ma che sopratutto dia ai giovani nuovi input di riflessione; lo stesso prezzo di copertina (euro 4,20) è da considerarsi un prezzo politico che l’editor Pietro Damiano ha fortemente voluto. L’antologia rappresenta un utile strumento per dibattiti e iniziative a favore dell’ambiente, sopratutto nelle scuole.
Maria Pia Latorre