Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli I Negramaro tornano a Bari e regalano tre lune pienissime al TeatroTeam

I Negramaro tornano a Bari e regalano tre lune pienissime al TeatroTeam

31 OTTOBRE/ 2 – 3 NOVEMBRE – Dopo 15 anni di assenza dai teatri e “dopo” il periodo pandemico che ha bloccato l’intera macchina musicale e dei concerti, i Negramaro sono tornati a Bari e lo hanno fatto proprio al celebre Teatro Team, dedicando alla loro terra ben tre serate dell’Unplugged European Tour 2022.

Per questo ritorno indoor la band italiana, tra le più amate e seguite del panorama attuale, ha deciso di sperimentare nuovi scenari e sonorità per sorprendere e regalare al proprio pubblico un’esperienza diversa e unica rispetto ai precedenti concerti e alle produzioni edite. La scelta di un contenitore culturale e artistico come il teatro è chiaramente motivata dalla volontà di riallacciare uno stretto contatto con i propri fans, garantendo allo stesso tempo il rispetto delle norme di sicurezza. Per raggiungere questo scopo hanno proposto i brani della loro discografia in una veste più intimista, ossia unplugged.

La platea gremita di gente ha accolto i salentini con un’ovazione da brividi quando alle prime note di Contatto, iniziata a sipario chiuso, l’atmosfera si è dipinta di rosso, il colore per antonomasia dell’Amore.

Ciao Puglia, ciao Bari, ciao Casa”, ha gridato il frontman Giuliano Sangiorgi, salutando tutti i presenti da un palco davvero ben ideato e degno dello spettacolo proposto: due differenti pedane di cui quella inferiore con cantante, chitarrista e bassista e quella superiore con i due restanti membri della band; il tutto, arricchito ed illuminato da innumerevoli luci multicolore, che per tutta la durata del live hanno animato la scena a ritmo di musica.

Loro elegantissimi, in abiti prima scuri e poi man mano sempre più vivaci, hanno vinto una scommessa: mantenere la loro anima rock e potente tipica degli stadi e dei palazzetti, trasportandola sotto mentite spoglie in un luogo assai distante e più contenuto. Il mezzo attraverso il quale ciò è stato possibile sono gli arrangiamenti colmi di sfumature e di dinamiche cangianti, le ballad totalmente in acustico, i magistrali reef di chitarra, gli assoli di pianoforte e tutti gli iconici virtuosismi canori.

Insomma, uno show pregno di pathos confortante, di silenzi rumorosi e di parole sussurrate, che hanno concesso lo spuntare di “tre lune pienissime”, come più volte Giuliano stesso ha definito le tappe baresi.

Certo come ci avete amato voi quella prima volta, nessuno mai”, ha detto sempre lui introducendo La prima volta. E, in effetti, l’abilità più spiccata dei Negramaro è stata – e di sicuro continuerà ad essere – il coinvolgimento emotivo che sono riusciti a creare in ogni singola esibizione, dimostrando un attaccamento viscerale alle loro radici e al pubblico in sala.

Oltre alla classica dotazione di chitarra, batteria, tastiere, basso ed elettronica, hanno invaso anche altri generi musicali per loro insoliti mediante l’utilizzo di un organetto diatonico, un didgeridoo e un handpad, dando vita a un live un po’ pop, un po’ rock, a tratti disco e a tratti country.

A Per uno come me tutti sono stati invitati a chiudere gli occhi per godersi il momento; poi una versione dolcissima di Meraviglioso che incarna esattamente il suo titolo; Nuvole e lenzuola non troppo stravolta (e meno male) durante la quale il Sangiorgi è sceso tra le poltrone delle prime file; un medley da lacrimuccia di Estate e Un passo indietro; unicamente chitarra acustica e voce per Solo3min e Quel posto che non c’è, collegata a un brevissimo omaggio ad “Anna e Marco” di Lucio Dalla.

Con Sei si è raggiunto il culmine delle emozioni. “La canzone – spiega il frontman – riporta questo numero perfetto, che è il numero dei componenti della nostra band: sei persone che negli anni ‘90 in Salento hanno deciso di iniziare un viaggio insieme e, nonostante le avversità, sono ancora tutte qui. Non è cambiato nulla perché Lele è con noi e siamo tutti diversi ma bellissimi proprio per questo”. È stata poi la volta di Cade la pioggia e Amore che torni accompagnate da cori incessanti e cuori scalpitanti.

«Dicono che i cantanti non possono e non devono dire la propria sui palchi, ma io me ne frego perché amo la libertà e vi dico: “Abbiate sempre le mani al posto giusto”», in apertura a Via le mani dagli occhi, nel mentre della quale è cominciata la coreografia di LuForum 3.0, community ufficiale del gruppo, sollevando fogli bianchi con su scritto il titolo della canzone.

Dopo una celere pausa, Giuliano è tornato sul palco in solitaria per dedicare una canzone a sua figlia Stella, in occasione del suo compleanno, con un brano pubblicato solo sui social in versione piano e voce. In quel frangete, sempre il fanclub, ha posto in prima fila dei grandi palloni a forma di stella da regalare alla piccola e ha alzato altri fogli recanti la figura del suo nome.

Rimanendo ancorato al pianoforte e travolto dal vortice d’amore ricevuto, il cantante si è “messo a nudo” in Solo per te mentre il resto della band è riapparsa in scena per il gran finale, struggente e adrenalinico, di Mentre tutto scorre.

«Vi è mai successo di voler tornare? A noi, a casa, sempre! Ci vediamo presto…è una promessa» – hanno concluso nel tripudio di applausi.

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