Pensare, all’indomani della pandemia e della guerra in Ucraina, un ritorno alle attuali regole di bilancio dell’UE una volta revocata la clausola di salvaguardia non è né realistico né auspicabile. Al contrario, l’UE ha bisogno di un nuovo quadro che riduca i rischi del debito, risponda alle esigenze di investimento pubblico e stabilizzazione. E porti a una maggiore titolarità nazionale. Dunque regole di bilancio UE basate sul rischio, e una capacità di bilancio finanziata dall’emissione di debito comune. Concordare una riforma tempestiva è essenziale per affrontare i difficili compromessi a livello nazionale e dell’UE.
Le regole di bilancio vanno riviste?
Il patto di stabilità e crescita (PSC), costruito attorno a un tetto del disavanzo del 3% e del debito del 60%, è in vigore dal 1997, con la sua ultima grande riforma nel 2011-2013. Ci sono prove che il quadro abbia creato incentivi per mantenere i disavanzi di bilancio intorno al 3% . Ma questi incentivi non hanno generato una riduzione del debito sufficiente in periodi relativamente favorevoli, come il 1998–2007 o il 2015–19, per attutire gli shock nei periodi difficili. L’elevato debito sovrano è stato un fattore che ha contribuito alla crisi del debito dell’area dell’euro del 2010-2012 ed è oggi una significativa fonte di vulnerabilità. Causando un elevato rischio di sostenibilità di bilancio per diversi paesi (Commissione europea 2022). È difficile evitare di concludere che, nonostante i numerosi tentativi di riforma, le norme hanno fallito nel loro obiettivo più elementare. Il motivo principale alla base del mancato controllo dei rischi di debito è che le regole non sono state seguite. Questa mancanza di conformità, insieme a un focus sui budget annuali piuttosto che su piani credibili a medio termine, ha portato a un continuo accumulo di debito. Paesi come Francia, Italia e Portogallo avrebbero potuto vedere un debito notevolmente inferiore se avessero rispettato le regole. Tuttavia, data la necessità di regole di bilancio comuni ben definite vi è un certo grado di complessità e difficoltà nell’applicarle.
Nuove sfide
La pandemia, il cambiamento climatico e la guerra in Ucraina hanno portato nuove sfide. Tuttavia l’applicazione delle norme attuali, una volta revocata la clausola di salvaguardia, richiederebbe adeguamenti irrealisticamente ampi e controproducenti da parte di alcuni Paesi ad alto debito. Ad esempio, nel caso dell’Italia, la regola di riduzione del debito di 1/20 implicherebbe una riduzione del debito di circa il 5% del PIL ogni anno per 20 anni. Servono anche grandi investimenti pubblici per sostenere la sicurezza energetica e la transizione green. Tuttavia, gli investimenti pubblici dell’UE sono diminuiti in modo significativo dal 2010. E sono ben al di sotto dei livelli osservati in Giappone e negli Stati Uniti.
Una nuova proposta del FMI
Una nuova proposta del FMI offre un progetto volto ad affrontare i problemi sopra evidenziati e, più in generale, a rafforzare la governance di bilancio sia a livello nazionale che comunitario. Sebbene la proposta sostituirebbe il Fiscal Compact e il PSC, non richiederebbe modifiche né ai trattati dell’UE né al protocollo del trattato. La proposta si basa su tre idee principali:
- Norme di bilancio a livello di UE basate sul rischio
- Un ruolo molto più forte per i quadri e le istituzioni fiscali nazionali
- Una capacità fiscale dell’UE finanziata dall’emissione di debito comune e un flusso di reddito per onorare tale debito.