È fatta!” dice Cesare Natale, il presidente della onlus Falantrha, a margine della presentazione del calendario 2023 nel salone degli Specchi di Palazzo di Città.
Grande affluenza di pubblico, “perfetta regia di tempi” dice Tiziana Grassi, giornalista che da Rai International torna a Taranto per parlare di questa città che sta facendo innamorare i turisti di tutto il mondo.
Queste gemme di adrenalina in premessa per fare il resoconto di una serata che potete rivedere qui sotto nel video della diretta Facebook.
Che dire? Intanto della gradita presenza del dr Giovanni D’Ayala presidente della Fondazione Duca e Duchessa di Valverde che per il secondo anno supporta le iniziative sull’Alzheimer: “la nostra mission è finanziare interventi su e per gli anziani di Taranto e della sua provincia”. Una presenza arricchita dai soci della Delegazione di Terra d’Otranto del Sovrano Militare Ordine di Malta e del CISOM Corpo italiano del soccorso Ordine di Malta.
Daniela Lelli è partita dalla diagnosi sbagliata sulla sua persona per raccontare il perché, nello spirito della pura sussidiarietà, è nato il progetto Alzheimer – centro familiare di incontro – per anni in parrocchia, poi cambia il parroco e il progetto si trasferisce a casa, poi al Palamazzola, poi nella pandemia si dissolve nel web per tornare di nuovo a casa.
Il clou della serata l’hanno portata Angela ed Ester due caregiver, l’una ha perso il marito e l’altra combatte la malattia del padre. Un racconto inanellato di lacrime, sospiri fermi nel groppo, quelle immagini che la fotografa Tiziana Ruggiero è riuscita a fissare facendole diventare evanescenze della mente e degli sguardi, come se si aprisse il sipario sull’anima.
Suggestioni, vedrete, emozioni, perché la bellezza è tutto questo impegno, quando con gli occhi negli occhi si condivide un’emozione, si condivide un dolore che diventa comune, entra tra noi, nella famiglia Alzheimer, il gruppo WhatsApp.
Ecco il resoconto nostro, consapevoli che la registrazione della diretta conferma il tutto, ma non può dire quello che c’è alle spalle del proscenio, quella magia che ogni volta si presenta nel pensiero di Giuseppe, Marco, Antonio, stelle del firmamento; in questa devastazione dell’ultima parte della vita, abbiamo potuto godere dei loro sorrisi, dei loro sguardi, delle loro emozioni. Ecco questo manca nella diretta, ma resta nel nostro cuore di cronisti.