Principale Arte, Cultura & Società “Costantino Mortati e la Costituzione”, ecco l’incontro celebrativo di Ars Enotri

“Costantino Mortati e la Costituzione”, ecco l’incontro celebrativo di Ars Enotri

di Mariachiara Monaco

Ars enotria, importante associazione culturale in tutto l’hinterland calabrese, ha organizzato presso il Museo del presente, a Rende (Cs), un omaggio, ad un “gigante” della nostra terra, uno dei più importanti costituzionalisti del Novecento, Costantino Mortati.

Quest’ultimo, nato in Calabria nel 1891 da una famiglia della media borghesia di origine albanese, inizia la sua carriera accademica solo dopo la terza laurea, essendo stato prima molto impegnato in responsabilità familiari, e nell’attività militare durante la prima guerra mondiale.

Studioso molto riservato ed esigente, affronta i temi costituzionalistici anche sulla base di considerazioni modernamente comparatistiche e storiche: da ciò deriva la sua grande attenzione alle nuove caratteristiche degli Stati moderni, nelle quali operano enormi masse popolari e grandi partiti politici secondo ideali e programmi lontanissimi da quelli del liberalismo ottocentesco, dei cui limiti Mortati appare ben consapevole.

Non solo, Mortati, candidato nella lista nazionale della Dc, viene eletto componente dell’Assemblea costituente e subito è nominato nella Commissione dei Settantacinque che doveva elaborare il progetto di Costituzione.

Al termine dei lavori, pur condividendo il risultato complessivo ottenuto, apparve molto critico e preoccupato per il debole sistema parlamentare configurato, per la mancata valorizzazione di tanti soggetti sociali e soprattutto per l’inesistente disciplina dei partiti politici, unici soggetti sociali detentori di grandissimi poteri sulle classi politiche e quindi sulle istituzioni pubbliche.

Inoltre, chi studia, oppure ha studiato diritto Costituzionale, sa benissimo che Mortati, oltre ad aver scritto dei preziosi manuali, è stato docente presso la facoltà di scienze Politiche dell’ Università “La Sapienza” di Roma.

Ed il rapporto che aveva con i suoi studenti era basato molto sulla fiducia e sulla collaborazione. In particolare, secondo alcune testimonianze, egli voleva suscitare nei suoi allievi la libertà, il senso della responsabilità, la critica equilibrata e serena, la solidarietà e l’altruismo, oltre ovviamente alla sincera ricerca del piacere. Un Mortati inedito quindi, nelle vesti di “professore”, ma molto vicino alla figura di Quintiliano,  se solo fosse nato in epoca romana.

Insomma un piacevole pomeriggio, passato insieme alle organizzatrici dell’evento: la presidente di Ars Enotria, Anna Stella Corigliano, insieme ad Angela Martire, e alle moderatrici, l’avv. Carla Stancati e l’avv. Cinzia Barone, senza ovviamente dimenticare i collegamenti fuori regione con due illustri ospiti e amiche, come la Professoressa Pina Amarelli e la Professoressa Lucia Montesanti.

Le quali, hanno ricordato il celebre costituzionalista calabrese, con grande stima e , perché no, anche con un pizzico di emozione.

«Costantino Mortati, era un mio concittadino, ed oggi più che mai va ricordato, visto il periodo complesso che stiamo attraversando, e mai come in questo momento dobbiamo tenere ben chiaro il valore assoluto della nostra Costituzione. E da grande professore di diritto Costituzionale, proprio Mortati, ha contribuito alla stesura di quella che è considerata la carta più bella al mondo. Egli poi è stato anche presidente della Corte Costituzionale, ma nonostante ciò, portava la sua terra sempre con sé, come tutti i calabresi che vivono lontano da casa. È stato soprattutto un esempio di inclusione sociale, poiché proveniva da una piccola comunità arbereshe. Non soltanto un grande studioso, ma una grande persona », queste le parole della professoressa Pina Amarelli.

Si è posto poi l’accento sull’importanza dei giovani, e sulla loro partecipazione alla “vita pubblica”, difendendo a denti stretti quindi, le libertà, i diritti che altri prima di loro, hanno ottenuto, a volte pagando con la vita.

Questo lo sapeva benissimo, Mortati, proprio come i padri e le madri costituenti, che avevano vissuto in prima persona gli orrori e lo strazio della guerra, e proprio per questo sognavano un paese migliore e credibile, anche in ambito internazionale.

«Il professore Mortati, ha dato un contributo importantissimo nell’assemblea dei settantacinque, soprattutto per quanto concerne la norma sulla forma di Governo, il ruolo dei partiti politici in un sistema elettorale a tratti controverso, e soprattutto si è battuto per l’importanza degli strumenti referendari, e per la sovranità popolare. Perché fuori dai “palazzi del potere”, c’era un’Italia che andava ricostruita, non solo dal punto di vista materiale, ma soprattutto giuridico e amministrativo, e la politica doveva rappresentare la “luce in fondo al tunnel” », confessa Lucia Montesanti, docente presso l’università degli studi di Catanzaro.

Al termine della serata, la premiazione degli elaborati, che numerose scuole di tutta la penisola, hanno presentato all’associazione, per “gareggiare”, ma soprattutto per ricordare un grande rappresentante dello Stato.

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