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Draghi, “Italia ce la farà anche con il nuovo governo”

MARIO DRAGHI PREMIER

“Il nostro debito pubblico, tra i piu’ alti del mondo, e’ detenuto per oltre il 25% da investitori esteri. Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale. Dalle illusioni autarchiche del secolo scorso alle pulsioni sovraniste che recentemente spingevano a lasciare l’euro, l’Italia non e’ mai stata forte quando ha deciso di fare da sola”. Mario Draghi, applauditissimo dai giovani del Meeting di Rimini, non cita né Giorgia Meloni né Matteo Salvini, ma la condanna del sovranismo e’ chiara. Poi invita gli italiani ad andare a votare il 25 settembre: “Saranno gli italiani, con il loro voto, a scegliere i loro rappresentanti per la prossima legislatura e quindi il programma del futuro esecutivo”. Il premier e’ convinto che l’Italia ce la fara’ “qualunque sara’ il colore politico del prossimo Governo”.

Il Presidente del Consiglio lascia un Paese con “le basi solide”: il debito pubblico in rapporto al prodotto interno lordo e’ sceso di 4,5 punti percentuali nel 2021 e il governo prevede continui a calare anche quest’anno di altri 3,8 punti percentuali. “Se queste previsioni dovessero confermarsi – dice Draghi – si tratterebbe del maggior calo in termini assoluti in un biennio a partire dal dopoguerra”. Sul debito l’Italia ha avuto una performance migliore di Francia e Germania.

“In pochi mesi – sottolinea Draghi – abbiamo ridotto in modo significativo le importazioni di gas dalla Russia, un cambio radicale nella politica energetica italiana. Abbiamo stretto nuovi accordi per aumentare le forniture – dall’Algeria all’Azerbaigian. Gli effetti sono stati immediati: l’anno scorso, circa il 40% delle nostre importazioni di gas e’ venuto dalla Russia. Oggi, in media, e’ circa la meta'”. Il Presidente del Consiglio auspica un tetto europeo per il prezzo del gas russo. “Alcuni Paesi continuano a opporsi a questa idea, perche’ temono che Mosca possa interrompere le forniture. Pero’ i frequenti blocchi nelle forniture di gas russo avvenuti quest’estate hanno dimostrato i limiti di questa posizione. Oggi l’Europa, e soprattutto questi Paesi piu’ di noi, si trova con forniture incerte di gas russo e anche prezzi esorbitanti. La Commissione e’ al lavoro su una proposta per introdurre un tetto al prezzo del gas, che sara’ presentata al prossimo Consiglio Europeo. Non so quale esito avra’ perche’ le posizioni sono molto diverse. Ma la Commissione presentera’ anche una riflessione su come slegare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas. Questo legame che c’e’ tra il costo dell’energia elettrica prodotta con le rinnovabili, e quindi acqua, sole, vento, e il prezzo massimo del gas ogni giorno e’ un legame che non ha piu’ senso”.

Il premier prevede che “se sara’ realizzata nei tempi previsti l’istallazione di due nuovi rigassificatori, l’Italia sara’ in grado di diventare completamente indipendente dal gas russo a partire dall’autunno del 2024”. Infine un ultimo messaggio indiretto a Giorgia Meloni, che ha chiesto all’Unione Europea modifiche al Recovery Plan: “L’erogazione dei finanziamenti del PNRR – pari a 191,5 miliardi di euro – dipende dalla valutazione che la Commissione Europea fa del Piano e della sua attuazione. Dipende, quindi, dalla nostra capacita’ di realizzare le politiche innovative che abbiamo ideato nei tempi stabiliti – come abbiamo fatto sinora. Abbiamo conseguito tutti gli obiettivi previsti dalle prime due scadenze del piano, e siamo al lavoro per raggiungerne il piu’ alto numero possibile prima del cambio di governo”.

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