Principale Economia & Finanza Superbonus tra opportunità e truffe, ecco i miti da sfatare

Superbonus tra opportunità e truffe, ecco i miti da sfatare

Introdotto come misura d’incentivazione per la riqualificazione energetica degli edifici su larga scala, il Superbonus non smette di far discutere anche ora che, a meno di capovolgimenti autunnali, si avvicina l’ora del suo stop definitivo con la fine dell’anno.

L’idea è stata tra le più apprezzate in assoluto dagli italiani e, secondo gli ultimi dati dell’ente ENEA, ha coinvolto oltre 170mila unità immobiliari e movimentato 30,6 miliardi di euro soltanto nei primi 8 mesi del 2022.

Non sono però mancati i fattori di criticità, in primis quelli legati alle truffe emerse in tutta Italia e finalizzate all’incasso del denaro senza i requisiti necessari.

Stando a quanto dichiarato dal Ministro dell’economia Daniele Franco, sarebbero ben 6 i miliardi illecitamente sottratti alle casse dello Stato.

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Un problema legato a tutti gli impieghi specifici del Superbonus?

Secondo gli esperti la risposta è no.

A essere più soggette a truffe sono le agevolazioni statali per favorire la ripresa del settore edile, contrariamente a quanto avvenuto per l’implementazione di fonti di energie rinnovabile sui tetti delle abitazioni. 

Daniele Iudicone, CEO di Fotovoltaico Semplice (proprietà del gruppo IMC Holding) e in prima linea sin dall’introduzione della manovra che ha garantito la detrazione del 110% delle spese sostenute, spiega che “associare il Superbonus alle truffe, generalizzando senza fare i necessari distinguo, è profondamente sbagliato e rischia di screditare le opportunità legate alla transizione energetica del nostro Paese.

Questa misura si è infatti rivelata fondamentale per consentire ai proprietari di villette unifamiliari, e altre strutture come i condomini che ad oggi rappresentano le unità più numerose per incidenza e denaro erogato, a rendersi indipendenti sotto il profilo energetico abbattendo drasticamente il proprio impatto ambientale.

Nella realtà dei fatti, il Superbonus è sempre stato diviso in due articolazioni molto differenti da loro: quello energetico, con l’intervento trainante della pompa di calore, e quello più legato al fattore edile.

In aggiunta a ciò, si sono sommati tutti i cosiddetti ‘bonus casa’ comprensivi del ‘bonus facciate’, caratterizzati da modalità di controllo completamente differenti.

Il controllo relativo al Superbonus energetico era ed è tuttora molto stringente, ricco di tracciamenti che rendono molto difficile se non impossibile mettere in atto truffe nei confronti dello Stato o delle banche.

Questo sia per i forti controlli da parte dei revisori, sia per l’attività di tracciamento attuata dall’Agenzia delle Entrate e da ENEA.

Un tracciamento che non è però stato applicato al ‘bonus facciate’, non a caso la maggioranza delle truffe operate all’interno dei ‘bonus casa’ parte proprio da qua”.

A confermarlo è proprio l’Agenzia delle Entrate, che su richiesta della Commissione Bilancio ha depositato in Senato un report inequivocabile: in quasi il 50% dei casi, le frodi sui bonus edilizi hanno riguardato lo sconto del 90% previsto per il rifacimento delle facciate.

Solo il 3% delle truffe è stato generato nel contesto del Superbonus vero e proprio, quello legato alla transizione green tramite l’installazione di energia fotovoltaica.

Pur essendo una misura intelligente e molto all’avanguardia – prosegue Iudicone – si è generalizzato a tal punto da far percepire l’intero Superbonus come una struttura priva di regole e facile preda da parte di malintenzionati.

Le cose non stanno così.

Fin dalla sua introduzione sono stati predisposti controlli severi, procedure di tutela nei confronti delle banche e tracciamenti che hanno riguardato, nel caso del bonus per l’efficientamento energetico, l’uso dei materiali, le operazioni e il giro del credito.

Persino nel 3% di truffe legate al Superbonus, è facile intuire come si tratti di operazioni illecite legate non a piccoli cantieri quanto piuttosto a lavori a grande impatto come i condomini”.

E nel resto d’Europa?

Il CEO di Fotovoltaico Semplice, che si appresta a sbarcare nel mercato spagnolo, spiega che “in altri Paesi, Spagna in primis, troviamo incentivi più stabili e fermi nel tempo che danno garanzie sul lungo periodo anche sotto il profilo operativo e di visione.

In Italia tutto questo è mancato; al momento non ci sono garanzie sulla prosecuzione della misura né sul funzionamento del meccanismo del credito.

Ciò rischia di creare miopia e arretratezza dal punto di vista energetico per l’intero Paese.

Sarebbe stato importante distinguere e contestualizzare le truffe in modo specifico e non generale”.

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