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Scoperta la stella dei Cavalieri di Malta in un palazzo ai margini del centro storico

Scoperta Stella dei Cavalieri di malta in un antico palazzo del centro storico

Foto di copertina: Volta con Stella dei Cavalieri di Malta

by Giovanni Mercadante

Il centro storico continua a regalare emozioni. Le ricerche a tutto campo avviate dallo scrivente  già dal  1980 proseguono con costanza e determinazione.

 I lavori di recupero in corso da parte di molti privati stanno facendo affiorare piccoli tesori nascosti, che potranno essere salvati solo da chi è animato da forte sensibilità per la conservazione della memoria storica.

 La mia attenzione questa volta, dopo la scoperta della “Domus federiciana” in via Mario Direnzo 34, e di una cappella in una casa palazziata in  claustro Giudecca avvenuta nelle scorse settimane, si è rivolta presso un altro cantiere in  Corso Vittorio Emanuele, dove il proprietario stava facendo degli interventi restaurativi.

L’ingresso del palazzo attualmente è situato sull’extramurale, ma molto probabilmente l’accesso era dato da Claustro Cursoli e dall’attiguo Claustro De Laurentis (da piazza Foggiali  a  piazzetta Martiri)

In una perizia in mio possesso del 23 maggio 1828 a firma del perito Paolo Chierico del fu Luigi, è descritta la casa palazziata  di  don Vincenzo Cursoli in cui sono  indicate le confinazioni del caseggiato (Giuseppe Baldassarre e Filippo Carretta) e dettagliati tutti gli interni (stanze, portone, cantine).

I Cursoli sono un’antica famiglia oggi estinta; si innestò con i Cifarelli, da cui il doppio cognome “Cursoli-Cifarelli”;  il  Rev. Don Giambattista Cursoli edificò la masseria fortificata indicata oggi come Casal Sabini, giunta  in eredità nell’Ottocento a questa nobile casata  per via matrimoniale.

Volta con lunette a sesto acuto

Fortunatamente 30 anni fa durante le mie ricerche intercettai  un consistente fascicolo dei Cursoli, in cui   è conservata la documentazione della lite tra l’Università e i Cursoli.

Lo stesso stemma seicentesco è alloggiato sulla facciata del loro ex palazzo in via S. Teresa, demolito negli anni Settanta, dove oggi  è presente un supermercato.

I Cursoli-Cifarelli comunque tra il 1500 e 1800 ebbero  ruoli significativi nella comunità locale: un Antonio Cifarelli  nel 1600 era Alfiere nel Battaglione a piedi di Altamura, mentre un altro famigliare Nicola Cifarelli era Comandante dello stesso battaglione.

Don Angelo Vincenzo Cursoli-Cifarelli faceva parte della Squadriglia della Guardia civica nel 1824; in seguito ricoprì anche la carica di Vicesindaco.

Facciata del palazzo in Corso Vittorio Emanuele

Fatte queste premesse, il palazzo in questione visitato nei giorni scorsi grazie alla cortese disponibilità della proprietaria Claudia Natuzzi e del padre Raffaele, posso affermare che il piano nobile, purtroppo rappresentato da un paio di stanze probabilmente per effetto del frazionamento della proprietà avvenuta nei secoli scorsi, presenta sotto la volta di una stanza la Croce dei Cavalieri di Malta; è  posta in rilievo, a coda di rondine con 8 punte; mentre in una seconda stanza, probabilmente il salone di rappresentanza, le pareti laterali presentano delle lunette a sesto acuto; elementi architettonici tipici del ‘500 che si riscontrano in altri palazzi nobiliari del centro storico.

Occorrono ulteriori ricerche per verificare a quale Casato attribuire lo stemma dei Cavalieri di Malta, visto che i Cursoli non figurano nel libro delle “Famiglie nobili” del 1527, così come riportato nella mia prima pubblicazione “Altamura nobilissima”/1997.

Claustro de Laurentis (da Piazza Foggiali a Piazzetta Martiri)

Una nota costante che mi permetto di azzardare è che lo sviluppo urbano del centro storico si ha proprio a partire dalla fine del ‘400; questo dettaglio è riscontrabile dalle date scolpite sotto gli stemmi; es. via S. Lucia, il palazzo Corradi riporta la data 1594, e tutto il caseggiato di quel rione è riconducibile a questa datazione.

Il palazzo Santoro Passarelli in Corso Federico II di Svevia, oggi Rella, il piccolo claustro accanto è datato 1552, come da stemma (un “Tau”/Bastone); l’edificio apparteneva all’antica famiglia Carelli, oggi estinta. Un vascone in pietra, con lo stesso stemma e la data incisa 1542, è conservato all’ingresso dell’A.B.M.C./Archivio Biblioteca Museo Civico.

 

 

 

 

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