
Bologna, 8 luglio 2022 – Da ieri è ripartita una fortissima campagna contro la musica per contenere l’aumento della variante Omicron 5 del Covid. Nessuno chiede, per fortuna, di chiudere i supermercati, i centri commerciali, i mercati, le spiagge, i treni, la metro e i bus, gli aerei e tanti altri luoghi dove il rischio assembramento pro Covid è allo stesso livello di pericolo (spesso tutti super affollati che al contrario un concerto sembra un deserto). Si tuteliamoci di più con le mascherine, attiviamo la quarta dose, torniamo alle misure di sicurezza sulla distanza e la pulizia e facciamo tutto ciò che serve. Ma non parliamo più di chiusure di concerti, di spettacoli, di festival, di piste da ballo. Invece si torna a parlarne, poi anche di uno solo specifico per di più. Come mai? Il rischio è l’estinzione culturale, musicale, sociale e di condivisione se si prosegue così come Paese, soli davanti a un televisore, a un computer e a un telefonino. Come mai? Il rischio è la perdita complessiva di altre migliaia di posti di lavoro dopo i 90 mila persi dal 2019 ad oggi e di cui nessuno parla, nemmeno uno straccio di tg e di approfondimento sul mondo del lavoro e della musica. Come mai? Il rischio è di non avere come non si sono avuti quest’anno nonostante le chiusure di Capodanno nessun sostegno anti Covid per le realtà che hanno chiuso e hanno perso fatturati importanti. Come mai? Il rischio alla fine è che il mercato della musica resti in mano a una Banda dei Quattro mondiale digitale che ne deciderà il bello e il cattivo tempo asfaltando tutta la cultura musicale del Made in Italy, tranne pochissimi big multinazionali che già imperversano, e tutta la bella musica indipendente ed emergente che esce dai canoni del mainstream digitale. Tuteliamoci tutti di più, ma non chiudiamo più la musica in casa. Per una crescita culturale, sociale, economica, aggregativa e comunitaria del nostro paese. Perché non venga definitivamente affossata e uccisa la musica indipendente, emergente ed esordiente del nostro Paese.
Più musica per Tutti con le Regole.