Principale Arte, Cultura & Società Università, Formazione & Scuola Contro la violenza sulle donne serve una rivoluzione culturale

Contro la violenza sulle donne serve una rivoluzione culturale

Le parole della senatrice Valeria Valente alla tavola rotonda finale del corso per le competenze trasversali avviato dell’Uniba

 Lo scorso 27 giugno, presso il Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari, si è svolta, anche alla presenza della senatrice Valente, la Tavola Rotonda finale del Corso per le Competenze Trasversali “L’integrazione tra sistema giustizia e sistema dei servizi per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere”, avviato lo scorso aprile presso il Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari

La violenza maschile sulle donne è un fenomeno che affonda le sue radici nella disparità di potere tra uomo e donna: per fermarla è necessaria una rivoluzione di carattere sociale e culturale, come fu la lotta alla mafia negli anni Novanta. Questo corso rappresenta un’esperienza esemplare: una formazione interdisciplinare, rivolta a tutti gli operatori e operatrici della rete antiviolenza, è un passo necessario per aiutare le donne vittime di violenza. Un passo che, però, non può prescindere un lavoro che ciascuno di noi deve fare su di sé per sdradicare e superare gli stereotipi e i pregiudizi che incasellano le donne in un determinato ruolo sociale“.

Sono queste le parole dell’intervento della senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione Parlamentare sul femminicidio, rivolte alla platea presente nell’Aula Magna del Dipartimento Jonico di Taranto, lo scorso 27 giugno, in occasione della Tavola Rotonda che chiudeva il Corso per le Competenze Trasversali “Lintegrazione tra sistema giustizia e sistema dei servizi per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere”, avviato lo scorso aprile. Un’occasione per fare un bilancio sui risultati raggiunti e sulle future azioni da intraprendere per intervenire, in modo corale, concreto ed efficace, nel prevenire e contrastare la violenza maschile sulle donne.

Il corso, la cui attivazione è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Sud Est Donne e Alzàia Onlus e al finanziamento della Regione Puglia, ha raccolto il plauso della Senatrice Valeria Valente che ha ricordato quanto il lavoro di sinergia tra le diverse Istituzioni sia fondamentale per combattere un fenomeno così diffuso, qual è la violenza maschile sulle donne, divenuto una delle piaghe più radicate nella nostra società.

La tavola rotonda ha rappresentato, in effetti, in modo plastico, i vari nodi della rete antiviolenza presente sul territorio: ad inaugurare i lavori gli interventi istituzionali di Riccardo Pagano, Direttore del Dipartimento Jonico UniBa, Stefano Vinci, Coord. Consiglio Interclasse in Giurisprudenza e Scienze Giuridiche per l’Immigrazione, i diritti umani e l’interculturalità Djsge UniBa; Nicola Triggiani, Direttore del corso, Ordinario di Diritto Processuale Penale UniBa, Filomena Matera, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali Puglia, Antoniovito Altamura, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto, Paola Donvito, Presidente della Scuola Forense di Taranto.

Dopo l’intervento della senatrice Valente sono poi intervenuti: Demetrio Martino, Prefetto di Taranto, Massimo Gambino, Questore di Taranto, Rita Romano, Magistrata del Tribunale ordinario di Taranto, Francesca Colaci, Sostituta procuratrice presso la procura della rep. di Taranto, Pina Montanaro, Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto, Giulia Sannolla, Referente antiviolenza del Dipartimento Welfare della Regione Puglia, Carla Spinelli, Presidente CUG UniBa, Donato Salfi, Direttore Comunicazione Istituzionale ASLTA, Filomena Zaccaria, Avvocata, responsabile ufficio legale rete cav Sud Est Donne, Angela Lacitignola, Responsabile rete dei centri antiviolenza Sud Est Donne.

Tutte le voci hanno concorso nell’affermare la necessità e l’importanza strategica di una formazione specialistica e interdisciplinare in tema di violenza di genere, in grado di coinvolgere vari specialisti e  discipline, rivolgendo, dunque un plauso per la riuscita di questa lodevole iniziativa che ha coinvolto, da aprile a giugno, oltre 150 discenti.

La formazione specialistica universitaria si è distinta per il suo approccio fortemente innovativo, che ha affrontato il tema della violenza di genere non in modo puramente descrittivo, ma andando a scandagliare le cause che stanno alla sua radice, le dinamiche di potere tra i sessi, i modelli culturali che contribuiscono alla persistenza di questo drammatico fenomeno. Il messaggio incisivo lanciato per tutto il percorso formativo e ribadito alla Tavola Rotonda è che ognuno, in prima persona, può contribuire a costruire il cambiamento culturale con una pratica quotidiana di relazioni consapevoli e paritarie tra i sessi improntate al rispetto della libertà di scelta e dei diritti delle donne.

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