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Bari, 50mila cuori al San Nicola per Vasco Rossi: “Siamo tornati e non andiamo più via”

BARI – 22 giugno 2022, unica tappa in Puglia per il Vasco Live Tour dopo quattro anni di assenza. Potevano mancare i suoi fan fedelissimi? No di certo. Tra chi si è accampato dal giorno precedente sotto lo Stadio San Nicola di Bari per accaparrarsi le prime file sottopalco, chi è arrivato da lontano o da altre regioni e chi ha trascinato con sé intere famiglie con bambini, tutti hanno collaborato a riaccogliere il rocker di Zocca nel capoluogo pugliese. Il risultato? Il primo evento-concerto sul nostro territorio dopo più di due anni di pandemia con 50mila persone all’ascolto, in piedi, senza distanziamento e con i cuori in mano. È sembrata quasi la normalità. 

«Bentornati, finalmente di nuovo insieme! Finalmente di nuovo a Bari!», esclama il Komandante dopo una breve intro strumentale che ha preannunciato il suo arrivo sul palco, un palco da artista internazionale con 10 musicisti (vecchi e new entries) e 5 grandi schermi rettangolari, su ognuno dei quali si leggeva una lettera del suo nome “V – A – S – C – O “. Con outfit total black, giacca in pelle e il suo immancabile cappellino, insomma la solita rockstar che tutti conosciamo.

La folla, già in delirio dalle sue primissime parole, si scatena per quasi tre ore riascoltando e cantando i ben 29 brani messi in scaletta, dai grandi classici come Senza parole, Un senso e Sally, ai singoli tratti dall’ultimo album “Siamo qui” come L’amore l’amore XI comandamento. Vasco ha fatto saltare tutti tra i suoi mitici anni ottanta, raccontati e presentati con estremo orgoglio da Ti taglio la gola e Muoviti, e i nostri tempi, difficili e distanti a causa del mondo virtuale dei social network con Tu ce l’hai con me. C’è da sottolineare, però, che il vero quid pluris dello spettacolo è stata indubbiamente la sua eccezionale band e il potente sound rock che ha regalato, specialmente nei magnifici assoli di chitarra elettrica di Stef Burns e nella batteria di Matt Laug.

Immancabili le canzoni d’amore quali Amore…aiuto, Una canzone d’amore buttata via e Toffee, accompagnata dal sax di Andrea Ferrario; così come le varie allusioni sessuali e i doppi sensi tipici della sua personalità, che hanno infiammato ancora di più il pubblico pazzo per il proprio idolo nei pezzi come Rewind e Delusa, durante il quale gli vengono lanciate sul palco delle mutande da uomo che il cantante ironicamente rispedisce al mittente con un “Ma vaaa”.

Mi sono chiesta più volte come facesse il Blasco a reggere un live del genere, lui che è un’artista di ormai 70 anni, e infatti durante l’intera serata ci sono state varie pause, prima fra tutte quella coperta da un interludio in lingua inglese a cura della percussionista e cantautrice Beatrice Antolini, membro della band.

Tra i presenti – a dimostrazione del diffuso affetto di cui gode Vasco anche tra i vip – c’erano Checco Zalone, invitato a salire sul palco per un rapido saluto, Luca Zingaretti e sua moglie Luisa Ranieri, in città per le riprese della nuova stagione di Lolita Lobosco.

Il Kom riesce a muoversi parecchio, a saltellare e raggiungere tutti gli angoli più lontani di un palco maestoso, posto sotto la curva nord dello Stadio, stringendo mani e battendo il cinque con i suoi fans. Questo ha creato la lampante e fantomatica interazione emozionale, di cui parlano tutti coloro che sono già stati a un concerto di Vasco. «Siamo soli ma siamo tanti – ha gridato, infatti, nel tripudio di applausi – E finalmente ci possiamo riassembrare, riaccoppiare».

Da qui l’inevitabile riferimento alla guerra in Ucraina: «Dopo il Covid ci mancava solo la guerra in Europa. Fanc…la guerra – ha ripetuto più volte anche in inglese – Tutte le guerre sono contro la civiltà, contro l’umanità, contro i bambini, le donne, gli anziani. Dove c’è musica, non c’è guerra. Date un’occasione alla pace. Solo la pace, l’amore e la musica ci salveranno».

A concludere lo show la presentazione della band ad opera di un “circense” e l’esibizione perdifiato dei suoi più celebri brani, Vita spericolata, Canzone e Albachiara, che ha creato una fusione di voci da brividi, accompagnata da 50mila lucine accese e miliardi di coriandoli per aria.

«Amo la Puglia, amo il Sud, il Centro e il Nord: tutta l’Italia. C’è una voce che circola da anni, ma è una fake news, una balla. Voi siete gente fantastica, una regione stupenda, qui si sta da Dio: si sta meglio al Sud che al Nord. E questo è solo un arrivederci, perché siamo tornati e non andiamo più via».

 

LA SCALETTA COMPLETA 

XI comandamento
L’uomo più semplice
Ti prendo e ti porto via
Se ti potessi dire
Senza parole
Amore… aiuto
Muoviti!
La pioggia la domenica
Un senso
L’amore, l’amore
Interludio
Tu ce l’hai con me
C’è chi dice no
Gli spari sopra
Stupendo
Siamo soli
Una canzone d’amore buttata via
Ti taglio la gola
Rewind
Delusa
Eh già
Siamo qui
Sballi ravvicinati del terzo tipo
Toffee
Sally
Siamo solo noi
Vita spericolata
Canzone
Albachiara

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