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Relazioni familiari, bene comune

Relazioni familiari, bene comune
di Rita Lazzaro
Il 21 Maggio alle ore 9:00, presso Officine Garibaldi – sala Kinzica – si è tenuto il convegno: “Relazioni familiari, bene comune”. Un evento che si svilupperà in quattro fasi argomentative:
Titolo primo: Crescere insieme un interesse di genitori e figli
Titolo secondo: Salute dei minori e relazioni familiari
Titolo terzo: Gli interessi dei figli nella famiglia.
Titolo quarto: Quali politiche per le famiglie separate.
Un evento organizzato da Mantenimento diretto: MdM, associazione nata in difesa della bigenitorialità, diritto INviolabile del minore riconosciuto e garantito non solo in caso di esistenza dell’unione coniugale o di fatto ma anche e soprattutto, una volta che questi vengono meno visto che, si smette di essere coppia ma no di essere genitori ex art 315 bis e 337 ter cc docent.
Il tutto senza togliere ovviamente i casi aberranti che integrano gli estremi di delitti contro l’integrità psicofisica dei membri della famiglia.
Convegno che affronta tematiche spesso sottovalutate o addirittura gettate nel dimenticatoio, facendole così degenerare in vere e proprie problematiche che, a volte, si concludono con un epilogo amaramente irreversibile come i casi di omicidio-suicido che vedono coinvolti principalmente padri e figli o il continuo dilagare delle false accuse con circa 2 milioni di padri separati vittime di questa condotta infamante
Crimine quest’ultimo, che è un vero e proprio boomerang per l’universo in rosa che, infatti, a causa della calunnia di cui si macchiano tante, troppe donne e madri, altrettante donne e madri si ritrovano a non essere credute o a essere considerate addirittura madri alienanti.
E a proposito di queste ultime, giusto e doveroso ricordare la sentenza della Cassazione in cui la Corte con ordinanza 286/2022 stabilisce che “il richiamo alla PAS e ad ogni suo, più o meno evidente, anche inconsapevole, corollario, non può dirsi legittimo”, condannando altresì il mancato ascolto del figlio che, seppur dodicenne, ha la capacità di discernimento.
La Corte ha condannato altresì l’uso della forza fisica che viene usata per prelevare il minore dall’abitazione nella quale vive con la madre, per collocarlo in una casa-famiglia, considerando questo modus operandi “non conforme ai principi dello Stato di diritto”
Sulla base di queste piaghe umane e socioculturali nonché falle giuridiche, oggi più che mai, è fondamentale affrontare temi come quello concernente l’interesse del minore nel crescere insieme ai genitori, ossia a una madre e a un padre anche e soprattutto a seguito della fine del rapporto coniugale o di fatto tra questi ultimi.
Ecco perché è importante affrontare altresì il tema delle politiche da adottare per le famiglie separate.
Tutto questo con un solo obiettivo: tutelare la salute dei minori curando le relazioni familiari e gli interessi dei figli nella famiglia.
Un passo avanti per conseguire questo obiettivo sarebbe, ad esempio, investire il denaro destinato alle case famiglia in percorsi di terapia di coppia nonché di recupero del rapporto genitore-figli ma altresì tra ex, evitando così che il tutto degeneri in false accuse o in figli messi contro uno dei genitori, diventando di conseguenza un mezzo di vendetta anziché una vita da salvaguardare e rispettare nella sua crescita e sviluppo.
Il tutto accompagnato dalla riforma dell’art 368 cp ossia reato di calunnia, disciplinando ad hoc i casi in cui questo infame crimine si consuma tra le mura domestiche, distruggendo vite umane sia direttamente che indirettamente.
Piccoli passi che però educano i grandi tutelando il futuro.

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