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Gli indovini

Il ventiduesimo anno del nuovo Millennio è contrassegnato da eventi che lasceranno un segno indelebile anche nel nostro futuro. Il tempo ha “invecchiato”, anche politicamente, la nostra Penisola.

Avvizzita nelle istituzioni, nelle leggi mai varate, nelle ingiustizie che, per chi le subisce, sono sempre grandi. Ora, fare delle analisi appare coraggioso.

Parecchi i problemi di questo 2022 già li conosciamo. I mesi che abbiamo di fronte serviranno solo a tamponare, in parte, le faccende d’Italia. Anche tenuto anche conto che una classe politica è in via d’evoluzione.Cosa ci riserverà il futuro? La prima impressione, che è la più vera, è che ci troveremo ancora a pagare per un “passo più lungo della gamba” e per una filosofia della politica nazionale al collasso.

Malauguratamente, ci sono ancora troppi pesi e misure da stimare. Per questi motivi, ci chiediamo quanto potrà andare avanti Draghi e squadra al seguito. Riformare, costi quel che costi, potrebbe non bastare. Questa non è solo una nostra percezione. I fatti sono così concreti che il vaticinio proprio non avrebbe senso. Con una posizione imparziale, non ci resta che affrontare il 2022 con tutte le sue incertezze. Il tempo, che è galantuomo, chiarirà parecchi dei nostri dubbi. Anche perché non è logico costruire una “struttura” senza le necessarie fondamenta politiche.

 

Come a scrivere che il prossimo Potere Legislativo, ridotto nel numero dei Parlamentari, potrebbe riservarci eventi imponderabili. Anche a livello Esecutivo. Lo avvertiamo senza ritenerci “indovini” della politica nazionale. Anche se questa “storia” potrà essere provata solo nel 2023.

Giorgio Brignola

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