Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Dalla “targato” 1979: l’omaggio da Spazioporto

Dalla “targato” 1979: l’omaggio da Spazioporto

Dalla “targato” 1979: l’omaggio da Spazioporto

Applaudito concerto della resident band “TheSpacer”.

Venerdì sera, da quell’angolo di Porta Napoli, l’omaggio a Lucio Dalla, nelle sue mai scontate musiche e parole, è volato al Cielo passando per i binari della stazione e i fumaioli delle navi ancorate al vicino porto mercantile, planando per i distratti automobilisti all’imbocco stradale per Bari e i clochard intenti alla ricerca di un riparo per la notte. Il tutto si è consumato per la gioia e la tenerezza dei numerosissimi spettatori intervenuti al concerto tenutosi a Spazioporto, locale che sta segnando, assieme ad altri simili, la rinascita del vecchio quartiere spianato trent’anni fa dalle ruspe.

A tre giorni dall’altrettanto applaudito concerto in piazza dell’Orchestra della Magna Grecia in onore del grande cantautore bolognese, hanno intonato le sue più belle canzoni targate 1979 (annata memorabile!) i musicisti della debuttante resident band “The spacer”: Vito Rizzi, synth; ,Giovanni Carrera, basso elettrico; Cristiano Cosa, piano e voci; Mauro Corvaglia, chitarra acustica ed elettrica; Marcello De Felice, batteria e Tony Caramia, sax che hanno steso un mirabile tappeto sonoro davanti alla voce di Marco Schnabl, alla chitarra. A luci soffuse, con la presentazione di Sabrina Morea, negli ambienti di Spazioporto sono risuonati indimenticabili motivi, gli stessi che mandarono in visibilio le migliaia di spettatori al memorabile concerto allo Iacovone tenuto da Dalla assieme a Francesco De Gregori in una note illuminata da mille e più accendini. Era appunto il 1979, come il titolo della serata, anno in cui molti dei presenti a Spazioporto non erano stati neppure concepiti. Eppure non una nota è finita nell’indifferenza: da “L’ultima luna” a “Cosa sarà”, da “Stella di Mare” a “L’anno che verrà”, da “Anna e Marco” (“Qualcuno li ha visti tornare, tenendosi per mano…” ) al finale all’insegna di “Ma come fanno i marinai”, in cui i musicisti a un certo momento hanno abbandonato gli strumenti per stringersi in un abbraccio, corale e materiale, fra loro e idealmente con il numeroso pubblico, nell’auspicio di una pace che nel mondo sta perdendo pericolosamente terreno. Non è mancato il bis con l’accattivante e birichino “Disperato erotico stomp”, ai cui ritmi nessuno è riuscito a rimanere fermo, dondolandosi almeno un po’.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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