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Aumentano le società di capitali in provincia di Lecce mentre diminuiscono le ditte individuali

Il tessuto imprenditoriale leccese si sta trasformando verso forme giuridiche più complesse per non andare incontro a maggiori tasse e rischi. Tutti i dati per natura giuridica

Aumentano le società di capitali in provincia di Lecce, mentre diminuiscono le ditte individuali. Il tessuto imprenditoriale si sta trasformando, dunque, verso forme giuridiche più complesse.

È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi.

Nel primo trimestre di quest’anno, si registra un saldo positivo di 255 società di capitali (tasso di crescita dell’1,34 per cento), mentre le ditte individuali sono diminuite di 67 unità (tasso negativo dello 0,14 per cento).

Ben 388 le nuove società di capitali, a fronte delle 133 chiuse; mentre le nuove ditte individuali aperte sono 896 contro le 963 cancellate.

Il saldo della natimortalità si conferma, complessivamente, positivo per le aziende della provincia di Lecce. Con 1.368 nuove iscrizioni al Registro imprese, a fronte di 1.183 cancellazioni, la differenza è di 185 attività in più. Il tasso di crescita trimestrale è dello 0,24 per cento.

“Il tessuto imprenditoriale – spiega Davide Stasi – si sta trasformando verso forme giuridiche più complesse, anche per non andare incontro a maggiori tasse e rischi. Tra gli svantaggi di una ditta individuale c’è la responsabilità illimitata del titolare nei confronti di creditori, banche ed erario. L’imprenditore è costretto a rispondere personalmente, e con tutto il suo patrimonio personale, alle obbligazioni dell’impresa. Inoltre – aggiunge Stasi – la tassazione non è poi così favorevole (salvo per il regime forfettario) perché l’aliquota fiscale aumenta proporzionalmente all’aumentare del fatturato. Oltretutto non avendo soci, tutto l’utile è imputabile solo al titolare che può troivarsi costretto a subire aliquote fiscali mediamente più alte.

Il nuovo anno – ricorda Stasi – non si era aperto nel migliore dei modi tra la galoppante inflazione, causata dell’aumento esponenziale dei prezzi del carburante e delle materie prime che ha determinato la chiusura di tante attività, soprattutto nel mese di gennaio. La ripresa, soprattutto nella seconda metà di marzo, ha ribaltato il saldo complessivo.

Nello stesso periodo dell’anno scorso, ovvero nel primo trimestre 2021, il numero di imprese era cresciuto. Tale andamento positivo proseguì per tutto l’anno. È stato un anno di forte ripresa su tutti i fronti. I principali indicatori economici hanno registrato performance straordinarie ma ora pesano le tante incognite per il futuro, a partire dalle conseguenze imprevedibili che potrà avere la guerra ancora in corso in Ucraina. Il conflitto, infatti, può avere pesanti ripercussioni soprattutto sulla bilancia commerciale della provincia di Lecce, tanto sulle esportazioni quanto sulle importazioni”.

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