Principale Politica Diritti & Lavoro Difesa dei più piccoli?

Difesa dei più piccoli?

Il 2 marzo 2006 il piccolo Tommy, veniva sequestrato a soli 17 mesi, nella sua casa a a Casalbarancolo, provincia di Parma. Sequestro che si concluderà nel peggiore dei modi. Il 2 aprile infatti, l’edizione straordinaria del Tg riporterà la notizia del ritrovamento del corpo del piccolo. Il tutto escogitato e attuato da Mario Alessi, condannato all’ergastolo per l’omicidio del piccolo, e da Salvatore Raimondi, 20 anni per sequestro di persona. Se il piccolo Tommy non fosse stato ucciso dallo stesso Alessi, Antonella Conserva, all’epoca compagna di Alessi, avrebbe dovuto fare da carceriere. La donna fu condannata 24 anni di carcere ma ha passato dietro le sbarre soli 14 anni. Oggi è infatti in permesso premio.

Decisione che ha scosso l’opinione pubblica e indignato i familiari della piccola vittima.

Altra vicenda giudiziaria che ha scosso l’opinione pubblica è quanto successo ad Alijica Hrustic, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del figlio Mehemed di soli due anni e condannato altresi per maltrattamenti sia al piccolo che alla madre che è stata risarcita con centomila euro insieme agli altri due figli. Condannato altresi per reato di tortura, il primo caso di condanna , nell’ambito delle violenze domestiche.

Ma mercoledì 9 marzo, in Corte d’Assise d’Appello di Milano la situazione si ribalta. Cade infatti l’accusa di omicidio volontario e anche quella per tortura, l’uomo è assolto per i maltrattamenti alla moglie e quanto fatto al figlio è stato riqualificato nel reato di maltrattamenti.

Si è a ancora in attesa delle motivazioni della sentenza ma i dubbi, le domande che sorgono, nel conoscere simili vicende giudiziarie, sono paradossalmente la sola certezza.
Domande che sorgono infatti sponte, soprattutto in uno stato di diritto dove è riconosciuta e garantita la tutela dell’infanzia, ex art 31 Cost docet.

Cinquantuno calci e pugni in testa, lacerazione del labbro superiore, morsi su braccia e schiena, ustioni sotto ai piedi fino al colpo mortale alle 6 del mattino.
Tutto questo orrore si può considerare maltrattamento pluriaggravato?
Compiere simili condotte su un corpo piccolo, indifeso e per di più sul corpo di un figlio

Non è forse tortura?
51 calci e pugni, con tanto di ustioni non è forse omicidio?
Concedere un permesso premio a chi avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di carceriere di un bambino sequestrato a soli di 17 mesi, si può considerare espressione di uno stato garantista?

A tal proposito ci si pone soprattutto la domanda su cosa si intenda per garantismo in Italia.
Rendere la vittima doppiamente vittima o un principio caratterizzante lo stato di diritto, consistente in un insieme di garanzie costituzionali dirette a tutelare i diritti inviolabili dei cittadini nei confronti del potere pubblico, in primis di quello giudiziario?
Ma soprattutto, che differenza c’è tra uno stato fascista che non rispetta la dignità del reo e uno stato di diritto che non rispetta la dignità della vittima?

Rita Lazzaro

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.