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“Il sapore del riscatto” di Ginevra Barboni, film sul reinserimento in società di ex detenuti

Giovanni Mercadante

Ginevra Barboni 

Il “Sapore del riscatto”, il cortometraggio interamente dedicato all’inclusione e al pieno reinserimento di detenuti o ex detenuti della Casa di reclusione di Castelfranco Emilia come vera e propria strategia di sicurezza integrata, è entrato in concorso al Toronto International Woman Film Festival.

 La conferma è arrivata per la giovane cineasta;   si tratta di un ulteriore ed importantissimo riconoscimento internazionale per questo progetto ispirato e fortemente voluto dall’Amministrazione comunale di Castelfranco Emilia.

Non si tratta dell’unico traguardo tagliato da questo corto cinematografico: curato alla regia e sceneggiato da Ginevra Barboni, con protagonisti attori del calibro di Salvatore Striano, Valentina Pastore e Davide Scafa, con la produzione esecutiva di Chiara Trerè; “Il sapore del riscatto” è entrato anche  al Chicago Indie Film Award ed è finalista all’Oniros Film Award di New York.

E’ veramente una grande soddisfazione vedere quanti importanti traguardi stia tagliando nel corso del tempo questo progetto a cui teniamo veramente tantissimo – afferma il Sindaco di Castelfranco Emilia Giovanni Gargano rivolgendo il suo personale plauso – a chi ha creduto in questa idea, dai miei colleghi di Giunta alla Direzione della Casa circondariale fino alle realtà associative del territorio.

Questi primi riscontri giunti dagli Stati Uniti e dal Canada ci riempiono di orgoglio e di fiducia, non solo perché confermano la validità artistica del nostro lavoro, ma anche perché confermano, soprattutto, che il tema trattato sensibilizza anche oltre i confini del nostro Paese e dell’EU – ha dichiarato la regista Ginevra Barboni sottolineando che – questo è per noi motivo di ulteriore soddisfazione, in quanto dimostra l’importanza sociale di questo lavoro, che è stato il motivo per il quale abbiamo accolto questa possibilità di collaborazione con il Comune della Città di Castelfranco Emilia e con la Regione Emilia-Romagna”.

Ginevra Barboni, romana, è figlia e nipote d’arte. Black Lab Film Co, già da un po’ di tempo ha riconosciuto e ha inserito Ginevra Barboni tra le 50 registe più promettenti al mondo. Classe 1989, Ginevra ha una preparazione accademica di tutto rispetto.

Suo nonno è stato E. B. Clucher: da “Lo chiamavano Trinità” in poi, tanto per citare un titolo tra i tanti film che ha diretto, ha costruito un pezzo di storia indimenticabile del nostro cinema. Proprio in questo 2022 ricorreranno i 100 anni dalla sua nascita. Il  padre di Ginevra, Marco Tullio Barboni, è  noto sceneggiatore di cinema e tv, e negli ultimi anni anche scrittore di notevole successo.

Nel  2016 arriva per Ginevra la Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e New Media, conseguita  presso l’Università IULM di Milano con una tesi, seguita dal prof. Giovanni Chiaramonte, intitolata “Lo Specchio di Andrej Tarkovskij: un film tra memoria e ricordo”.

Dopo la frequenza di un corso di formazione di Ercole Visconti presso la Scuola Civica di Cinema Luchino Visconti di Milano, e la partecipazione alla Masterclass “Showrunner: creare e produrre serie tv” di Neil Landau dell’ UCLA, School of Theatre, Film and Television“.

Le specializzazioni professionali di questa giovane promessa nostrana sono davvero tante. Il primo cortometraggio di Ginevra Barboni (come autrice, produttrice e regista)  nel 2019 si intitola “La vita che ti aspetta”, ed ha vinto premi in tutto il mondo.

 

 

 

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