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Venti di guerra

Venti di guerra – L’intelligence USA ha comunicato che, la Russia invaderà l’Ucraina mercoledì prossimo. Il tempo è galantuomo e sarà possibile verificare chi ha ragione.

Le immagini satellitari diffuse dagli USA destano, in verità preoccupazioni: 120 mila i sodati russi disposti sui 2000 km di confine russo/ucraino.

Un’abbondanza di mezzi militari, viveri, ospedali da campo.

Putin sta bleffando o la minaccia è reale?

Vertici, telefonate, videoconferenze non sembrano aver prodotto quel “raffreddamento delle tensioni”, la cosiddetta de escalation da tutti auspicata.

Nel braccio di ferro Russia / Occidente c’è l’Ucraina che, oltre ad aver subito l’annessione della Crimea da parte della Russia e oggi nella palude del separatismo di movimenti che chiedono l’autonomia della regione del Donbass.

Una guerra dimenticata con un gigantesco problema umanitario

L’Ucraina vuole entrare nella Nato mentre la Russia lo contrasta, ritenendo l’Ucraina, uno Stato cuscinetto necessario per la sua sicurezza interna.

A conti fatti Putin, per non invadere l’Ucraina chiede che Ucraina, Georgia e Bielorussia non entrino mai, a far parte della NATO considerandoli strategici per la sicurezza della Russia.

Gli USA hanno risposto che l’ammissione alla NATO dipende unicamente dall’essere uno stato Democratico. Inoltre, e, questa è un’altra condizione posta dai russi è l’azzeramento in Europa dei missili a medio raggio.

Richieste riportate nel comunicato stampa del Cremlino dopo l’incontro Biden/Putin:

“la Russia è seriamente interessata a ottenere garanzie affidabili fissate per legge per escludere l’espansione verso Est della Nato e l’ubicazione nei paesi vicini alla Russia di sistemi d’arma offensivi”.

Ricordo per farne memoria che la Russia lo scorso anno ha sperimentato il funzionamento del sottomarino a propulsione nucleare più lungo del mondo il Belgorod e rappresenta la base di lancio del Poseidon una nuovissima arma nucleare, l’OCEAN MULTIPURPOSE SYSTEM STATUS – 6 POSEIDON.

In realtà ogni sottomarino ha quattro Poseidon

Un missile lungo 24 metri e del diametro di 1,5 metri che, viaggia a grandi profondità, fino a 1000 metri e si muove con velocità pari a 185 Km/ora.

La testata nucleare ha una potenza di 100 megatoni. Le conseguenze di un’eventuale invasione dell’Ucraina sarebbero pesanti e altrettanto pesanti sarebbero gli effetti soprattutto in Europa.

L’Occidente colpirebbe la Russia con pesanti sanzioni economiche. Immediato sarebbe il blocco del gasdotto North Stream II che, collega Russia e Germania e non ancora funzionante perché bloccato da strumentali cavilli burocratici.

Ricordiamo che, la Russia fornisce il 41% del gas che serve all’UE

Altra sanzione sarebbe il blocco della conversione, per le banche russe dei rubli in valute estere. Rilevanti conseguenze potrebbero riguardare il mercato alimentare.

La prospettiva di guerra ha già fatto aumentare il prezzo del frumento. Sono aumentati i contratti futures sulla Borsa di Chicago. IL 25% del grano mondiale è esportato da Russia e Ucraina.

Rilevante è anche il ruolo, per le esportazioni di olio di girasole e mais. Una via d’uscita esiste ed è stata indicata dal Foreign Affairs.

Attivare un tavolo diplomatico formato da Francia, Germania, Russia e Ucraina, per definire e attuare il processo di pace stabilito dagli Accordi di Minsk nel febbraio 2015 e mai attuati.

Accordi definiti per risolvere la questione del Donbass. Ancora una volta l’unica strada che oggi appare percorribile è il dialogo.

Erasmo Venosi

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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