Principale Politica Per il Quirinale i fari si spostano su Casellati

Per il Quirinale i fari si spostano su Casellati

Una candidatura che agita i gruppi parlamentari dell’ex fronte giallo-rosso. Intanto restano le distanze tra il Pd e il Movimento 5 stelle sulla necessità di salvaguardare la figura del presidente del Consiglio, Mario Draghi   

Presidente del Senato, Casellati

L’ipotesi che il centrodestra possa puntare sul presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, alla quarta votazione agita i gruppi parlamentari dell’ex fronte rosso-giallo. Gli alleati del Movimento 5 stelle avrebbero ricevuto rassicurazioni da Conte sul fatto che M5s non aprirà sulla (eventuale) candidatura del presidente del Senato che – al pari della rosa di nomi annunciata oggi dal centrodestra – verrebbe considerata divisiva.

Il centrodestra non ha ancora deciso cosa fare, per il momento sarebbe orientata a votare scheda bianca al terzo scrutinio, anche se inizialmente l’intenzione era quella di puntare sulla prova di forza su Nordio. L’alleanza deciderà domani, in un incontro che dovrebbe tenersi prima dell’inizio delle votazioni. L’interrogativo emerso al vertice di ieri, secondo quanto viene riferito da chi ha partecipato, è sulle aperture del Movimento 5 stelle. Sono reali? Ci possiamo fidare?, la domanda che sarebbe stata rivolta a Salvini.

Il segretario del partito di via Bellerio è determinato ad andare avanti su uno schema che, perlomeno per ora, non prevede il presidente del Consiglio. E sulla stessa lunghezza d’onda sarebbe Conte che punta allo stesso tempo a rassicurare i suoi sul fatto che la legislatura continuerà senza intoppi, con Draghi a palazzo Chigi.

Ma sulla eventuale candidatura della Casellati nel Movimento 5 stelle ci si interroga sulla tenuta dei gruppi. In tanti ricordano di aver attaccato la terza carica dello Stato sul tema dei vitalizi e dei voli di Stato, ma tra i leghisti c’è il convincimento che possa ‘attrarre’ consensi anche da parte di un gruppo di pentastellati ed ex. Nel vertice dell’ex fronte rosso-giallo Draghi è stato il ‘convitato di pietra’. Restano le distanze tra il Pd e il Movimento 5 stelle sulla necessità di salvaguardare la figura del presidente del Consiglio. E Speranza sarebbe sulla stessa linea di Letta che intende salvaguardare la figura del premier.

Ma anche il fronte ‘pro Draghi al Colle nel Pd reputa il percorso che porta l’ex numero uno della Bce al Quirinale più difficoltoso. Per Conte, Draghi deve restare al timone, non ci sono alternative. E anche i suoi lo difendono, tanto che la vicepresidente del Movimento 5 stelle Taverna ha rilanciato su facebook gli elogi del conduttore Mentana, in un fuorionda, sulla strategia portata avanti dal presidente M5s. “Sta giocando meglio di tutti”, il ‘refrain’.

Al momento l’offerta di un tavolo lanciata dall’ex fronte rosso-giallo non è stata raccolta, ma il centrodestra sta valutando la strategia da portare avanti. Nel centrodestra ma anche nel Movimento 5 stelle si fa strada l’ipotesi che Conte e il centrodestra possano trovare una convergenza su un nome a sorpresa. Casini resta sullo sfondo ma non avrebbe il gradimento di Lega e di Fdi.

“Non è stato eletto dal centrodestra”, ha detto anche Tajani. Casini oggi ha rilanciato un post, “la politica è la mia vita”. “Lo ha scritto mia figlia”, ha confidato. La partita insomma è ancora lunga, va avanti tra sospetti. Con Letta e Speranza che considerano Draghi ancora in gioco, ma Conte fino all’ultimo tenterà di coinvolgere il centrodestra su un nome condiviso.

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