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Un chirurgo è stato radiato per aver inciso le sue iniziali sul fegato di un paziente

Il tribunale inglese dei medici ha espulso Simon Bramhall per il suo “atto nato da un grado di arroganza professionale che ha minato la fiducia del pubblico nella professione medica”

Passato alla cronaca per aver inciso le sue iniziali sul fegato di due pazienti, alla fine il chirurgo Simon Bramhall è stato radiato dall’ordine dei medici. E’ quanto deciso dal Servizio del tribunale dei medici professionisti (Mpts), valutando quello compiuto da Bramhall come un “atto nato da un grado di arroganza professionale che ha minato la fiducia del pubblico nella professione medica”.

Nonostante il chirurgo abbia fornito cure salvavita e non abbia causato danni fisici ai malati, il fatto di aver inciso le sue iniziali, di una grandezza di circa 4 centimetri, ha costituito una ” grave violazione della dignità e dell’autonomia dei suoi pazienti, scossi emotivamente”.

Il servizio competente in materia di controversie ed errori medici ha quindi ordinato la sua radiazione dal registro dei medici, con effetto immediato. Bramhall ha 28 giorni per fare appello alla decisione del tribunale.

Il doppio clamoroso fatto risale a febbraio e agosto 2013, quando il chirurgo lavorava all’ospedale Queen Elizabeth di Birmingham, scoperto da un suo collega che dopo una settimana dovette nuovamente intervenire su uno dei due pazienti il cui trapianto non era riuscito.

Nel 2014 il chirurgo ha rassegnato le dimissioni dall’ospedale e nel dicembre 2017, dinanzi alla Birmingham Crown Court, si è dichiarato colpevole per le due accuse di aggressione a suo carico. L’anno successivo Bramhall è stato condannato al pagamento di una multa di quasi 12 mila euro e ammesso ai servizi sociali. Il chirurgo ha testimoniato di aver utilizzato uno strumento laser a raggio di Argon per autografare gli organi alla fine dei due interventi di trapianto.

Nel dicembre 2020 Bramhall è stato sospeso dalla professione per almeno cinque mesi. Nel giugno 2021 un’udienza di revisione del suo caso ha rilevato che la sua idoneità alla pratica non era più compromessa, a maggior ragione dopo le condanne penali, e la sua sospensione è stata revocata.

Anche il Consiglio medico generale (GMC) aveva impugnato la decisione di sospensione e un giudice dell’Alta Corte ha annullato la sanzione. Tuttavia il caso Bramhall è poi tornato all’esame del Servizio del tribunale dei medici professionisti che si è finalmente pronunciato a favore della radiazione.   agi

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