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“Il segreto della Maddalena” di Annalaura Giannelli – La recensione

“Il segreto della Maddalena” di Annalaura Giannelli – La recensione

di Evelyn Zappimbulso

Avvolgente, penetrante e allo stesso tempo delicato. Un azzardo di letteratura, un riuscito ed abile intreccio tra fantasia e studio approfondito di una sacralità che sconfina nei lembi della storia. L’ultimo romanzo della scrittrice pugliese Annalaura Giannelli “Il segreto della Maddalena” – Les Flâneurs Editore, Bari 2021 – accompagna il lettore in un appassionante e ritmato viaggio nell’animo umano.

Da sfondo una Sicilia affascinate, “fiera” e piena di sussurri, raccontata per bocca dei protagonisti del romanzo, che alternano dialetto siculo e attaccamento alla propria terra.

Un giallo a tratti romantico, perno centrale l’incarico affidato all’esperto e magnetico investigatore Andrej Lupo “avvolto come un corvo nero, nel suo solito impermeabile e un mezzo dito di habanos tra le labbra”. Incalzante sulle orme del giovane Saro Santagata, alla cui ricerca si muove, in realtà inseguendo da sempre mamma “verità”, colei che gioca a nascondino con il vissuto dei mille “perché”, “per dare un senso alle cose, alla quotidianità … in un’unica direzione, quella della giustizia e della verità”, appunto.

Cosa si cela dietro la figura di Maria Maddalena, di colei che “ami più di tutti noi”? Ed ecco l’intreccio tra ascosi di storia e segreti di famiglia, tra adorazioni di statue tramandate nel tempo e bisogno di rinascita, tra il mondo del bene e il microcosmo del male, in un ipnotico “movimento religioso ed esoterico”.

Bravissima l’autrice nella descrizione dei vissuti dei suoi personaggi, portati in rilievo da una narrazione neutra e distaccata, che punta al senso di un passato che inevitabilmente ci portiamo tutti dentro. Sottile e precisa l’analisi psicologica dell’essere umano, l’imprenditore Gino Santagata: la più nitida pennellata d’amore che abbraccia e consola l’eterno bambino che ruggisce in ognuno.

La famiglia, i suoi rapporti a volte oscuri tra genitori e figli; padri che segnano solchi non voluti, madri che amano oltre ogni ragionevole dubbio, vite intrappolate dal senso di un dover essere a tutti i costi.

La donna in primo piano. Elegante e intuitiva come l’amica sensitiva Karina. Sola e combattente come mamma Concetta. Assettata d’affetto come la sorella Simonetta. Meccanica e malinconica come l’amante segretaria Mariagrazia, persa dietro “la sorte ineludibile dei grandi amori”. Audace e pronta, come Aurora, giovane comparsa di un tratto di curva.

E poi c’è Lei, Maria Maddalena, che riemerge dalla storia, da scritti trafugati e taciuti; esistenza terrena ridimensionata sin dai tempi della prima evangelizzazione. Con Lei una stoccata al presente. “Il Cristianesimo, che pur predica l’uguaglianza di tutti gli esseri umani, si è fatto sostenitore della subalternità naturale della donna all’uomo. L’uomo immagine di Dio, la donna gloria dell’uomo”.

Un romanzo icona di una verità che impone riflessione, per non “dimenticare che il nucleo delle cose non è mai visibile a prima vista”.

Evelyn Zappimbulso Vice Direttore Corrierepl.it

Il romanzo sarà presentato a Taranto, presso la Biblioteca Comunale “Pietro Acclavio” – direttore avv. Gianluigi Pignatelli – venerdì 12 novembre alle ore 18:30. Con l’autrice Annalaura Giannelli dialogherà Evelyn Zappimbulso.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania 

Corriere Nazionale

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