Principale Arte, Cultura & Società Poesia. ‘Pane e…Quotidiano’

Poesia. ‘Pane e…Quotidiano’

Quotidiano

PANE E  QUOTIDIANO

la Poesia è per tutti, rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di M. Pia Latorre ed Ezia Di Monte.

L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere.

In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.

Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

Buona Poesia!

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Il 14 ottobre 1906 Hannah Arendt, nasceva ad Hannover filosofa, storica e scrittrice. Di origini ebraiche, subì la persecuzione nazista e venne privata dei diritti civili nel 1933. Venne incarcerata e, una volta libera, decise di trasferirsi negli Stati Uniti.

Fino al 1951 fu apolide, poi ottenne la cittadinanza americana. Fu giornalista e docente. Dedicò la vita allo studio del totalitarismo e della politica e pubblicò opere fondamentali di filosofia.

Aveva 19 anni quando, studentessa, conobbe e si innamorò di Martin Heidegger.

La raccolta delle loro lettere, scritte tra il 1925 e il 1975, trascende la dimensione personale: tra le maglie della conversazione quotidiana traspare la profondità della riflessione sul mondo dei due pensatori.

Essa si intreccia con il loro amore fino a dar vita a una sovrapposizione particolarmente suggestiva tra il piano del sentimento e quello del pensiero filosofico.

Giugno 1951
I pensieri vengono a me,
non sono più un’estranea per loro.
Cresco e divento la loro dimora
come un campo coltivato.
Vieni e abita
nella buia stanza obliqua del mio cuore,
ché la vastità delle onde ancora
si chiude allo spazio.
Vieni e cadi
nei fondi colorati del mio sonno,
che ha paura del ripido
abisso del nostro mondo.
Vieni e vola
nella lontana curva della mia nostalgia,
che l’incendio divampi
all’altezza di una fiamma.
Stai e resta.
Aspetta che l’arrivo giunga
inesorabile dal lancio
di un istante.

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