L’eco del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza arriva da ogni ambito istituzionale, dalle associazioni, dal sistema mediatico.
Il PNRR rappresenta in particolare un’opportunità per i comuni italiani, ma anche una sfida soprattutto per le strutture tecniche, oltre che per le Amministrazioni locali che dovranno essere all’altezza della sfida in termini di efficacia e di efficienza.
Gli ambiti d’intervento sono: il digitale e i nuovi ambienti di lavoro per i Comuni, la semplificazione e l’elenco delle procedure, il turismo e la cultura, la gestione dei rifiuti congiuntamente all’efficienza energetica, le piste ciclabili e il trasporto rapido di massa.
La trasformazione della Pubblica Amministrazione locale attraverso la migrazione sul cloud è prevista da un programma di supporto e incentivo alle amministrazioni locali per il trasferimento di base dati e applicazioni.
Le amministrazioni potranno scegliere all’interno di una lista predefinita di provider certificati.
Un gruppo guidato dal Ministero della Transizione Digitale assisterà le amministrazioni nella fase di analisi tecnica e definizione delle priorità.
La semplificazione delle procedure è ritenuta strategica
Tre anni saranno il tempo operativo di una squadra di 1000 professionisti in forza alle regioni, che provvederanno a collocarne l’attività presso le amministrazioni territoriali in cui si concentrano i colli di bottiglia.
Daranno un supporto alle amministrazioni sia nella gestione delle procedure complesse che per il recupero dell’arretrato e supporto alle attività di misurazione dei tempi effettivi di conclusione delle procedure.
Un’azione specifica è prevista a supporto delle amministrazioni locali con un numero di abitanti compresi tra 25 mila e 250 mila abitanti e riguarderà il modello definito dalla UE “ Bricks, Bytes & Behaviours” .
- Bricks riguarda la riorganizzazione degli spazi di lavoro
- Bytes la digitalizzazione delle procedure
- Behaviours la revisione dei processi decisionali e organizzativi.
Ampi interventi sono previsti nella Missione 1 “Turismo e Cultura”.
L’attrattività dei borghi
Tanti piccoli centri italiani rappresentano un enorme potenziale per un turismo sostenibile alternativo, grazie al patrimonio culturale, alla storia, alle arti e alle tradizioni che li caratterizzano.
Gli interventi si attueranno attraverso il “Piano Nazionale Borghi”, che è un programma di sostegno allo sviluppo delle zone svantaggiate basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico.
L’investimento 2.3 riguarda i Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici considerati “hub di bellezza pubblica”.
Altri ambiti del PNRR che interessano i comuni sono gli impianti di gestione dei rifiuti appartenenti alla Missione 2 investimento 1.1.
IL 60% dei progetti riguarderà il Centro Sud e la realizzazione di nuovi impianti e l’ammodernamento d’impianti esistenti.
La componente 4.2 della “Missione 2” riguarda interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni.
Le azioni sono rivolte principalmente verso le 14 città metropolitane, ormai sempre più esposte a problemi d’inquinamento atmosferico, effetti dei cambiamenti climatici e perdita di biodiversità con conseguente effetto negativo sul benessere e la salute dei cittadini.
Altra Missione riguarda la “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”. Misura che prevede di piantare almeno 6,6 milioni di alberi per 6600 ettari di foreste urbane.
La Missione 4 si occuperà del Piano per asili nido e Scuole dell’infanzia e Servizi di educazione e cura per la prima infanzia.
La sfida per i Comuni
I Comuni saranno direttamente coinvolti e condurranno la fase di realizzazione delle opere.
Il sostegno alle persone vulnerabili, la prevenzione per gli anziani non autosufficienti riguarda la Missione 5 e 4 categorie di interventi che saranno realizzati dai Comuni.
I 4 interventi sono:
1) finalizzati a sostenere e supportare le famiglie e i bambini in condizioni di vulnerabilità;
2) interventi nelle proprie abitazioni per una vita autonoma delle persone anziane, in particolare non autosufficienti;
3) rafforzamento servizi sociali a domicilio al fine della prevenzione del ricovero in ospedale;
4) interventi per rafforzare i servizi sociali attraverso meccanismi di condivisione e supervisione per gli assistenti sociali.
La missione 5 componente 2.1 e investimento 1,3 riguarda l’housing temporaneo (appartamenti per piccoli gruppi o famiglie fino a due anni) e le stazioni di posta ovvero centri che offriranno, oltre a un’accoglienza notturna limitata ulteriori servizi.
Infine, progetti di rigenerazione urbana e Piani Urbani Integrati con coinvolgimento del Terzo Settore che potrà co-progettare gli interventi.
Quest’ambito potrà fruire dello strumento finanziario denominato “Fondo dei Fondi” della Banca europea degli investimenti.
Erasmo Venosi