PANE E QUOTIDIANO
la Poesia è per tutti
rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di M. Pia Latorre ed Ezia Di Monte.
L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.
Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Buona Poesia!
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Margarita Aliger è nata il 7 ottobre 1915, a Odessa, in una famiglia ebrea di piccoli impiegati. Il padre sparì di casa quando Rita aveva nove anni.
Sin dalla prima infanzia, amò molto leggere, in particolare Pushkin, e compì i primi tentativi di scrittura iniziando a mostrare il suo talento letterario. A 16 anni lasciò gli studi e si trasferì a Mosca, dove ebbe luogo il suo debutto creativo. Divenne bibliotecaria presso l’Institute of Ogiz. Nel 1933 iniziò a pubblicare sulla rivista “Ogonek”.
Nel 1934, si iscrisse all’Istituto letterario “Gorky”, dove studiò fino al 1937. Pubblicò le raccolte “L’anno della nascita”, “Pietre e erbe”, “La ferrovia”. Dal 1934 al 1939 viaggiò molto, visitando l’Uzbekistan, il Kirghizistan, la Georgia, l’Azerbaijan, la Bielorussia e l’Ucraina. Tali viaggi contribuirono alla creazione di nuove pubblicazioni. Sposò il compositore Konstantin Makarov-Rakitin, ma morì al fronte, come morì anche l’unico figlio della coppia. Si risposò, ed ebbe due figlie, anch’esse morte prematuramente. Durante la Seconda Guerra lavorò come corrispondente di guerra e scrisse numerose raccolte poetiche, divenendo simbolo della propaganda patriottica. Dopo la morte di Stalin, Margarita fu dichiarata dalla critica poeta “mediocre”.
Negli anni ’60 e ’70, continuò a scrivere e le sue opere furono regolarmente pubblicate; tra queste “Note giapponesi”, “Due incontri”, “La triste Spagna”, “Dal taccuino francese”, “L’Italia della mia anima”. È morta il 1 ° agosto 1992, sepolta nel cimitero di Peredelkino, accanto alle sue figlie.
Yes and No
If right now, I were
only eighteen years old,
I would most prefer to sent back the “no”-word!
If, right now, I were
of my twenty two years,
I would most refer
To reply just by “yes”!
But for years of our lots,
For all difficult years,
Not enough of small words,
As are “no” or “yes”
They have not enough mightiness
to retell you my soul:
So, if I’m in silence,
stop ask questions at all.
Sì e no
Se avessi appena compiuto
solo diciott’anni,
preferirei buttar via tutti i “no!”
Se avessi appena compiuto
vent’anni
preferirei ribattere
più con un “sì”!
Ma per gli anni passati
del nostro destino,
per tutti quegli anni difficili
non sono abbastanza quelle piccole parole
“no” o “sì”.
Esse non hanno abbastanza forza
per raccontarti di nuovo la mia anima:
perciò, se sono in silenzio
non farmi nessuna domanda.