Principale Attualità & Cronaca CEI: gli operatori pastorali si vaccinino

CEI: gli operatori pastorali si vaccinino

di Claudio Gentile

La cura delle relazioni diventa gesto di amore anche attraverso la scelta di vaccinarsi. È questo l’appello rivolto dalla Presidenza della Conferenza episcopale italiana in una lettera a tutti i vescovi della Penisola. Inoltre permette di riprendere in presenza tutte quelle attività finora sospese o fortemente limitate o svolte “mediate dal digitale” che “non possano avere sempre quello spessore umano e quell’intensità corporea ed emotiva necessari a costruire rapporti fraterni ed evangelici”.

Riprendendo quanto affermato da Papa Francesco nel videomessaggio ai popoli dell’America Latina del 18 agosto 2021 («vaccinarsi, con vaccini autorizzati dalle autorità competenti, è un atto di amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto di amore. Amore per sé stessi, amore per familiari e amici, amore per tutti i popoli») e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento del 20 agosto 2021 alla sessione di apertura della 42ª edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli («il vaccino è lo strumento più efficace di cui disponiamo per difenderci e per tutelare i più deboli e i più esposti a gravi pericoli»), il messaggio della CEI invita a fare “quanto è nelle nostre possibilità perché le relazioni pastorali riprendano nella cura vicendevole e, specialmente, dei più deboli”. “Facciamolo – continua la nota – come atto di risposta al mandato del Signore di servirci gli uni gli altri, come lui si è fatto nostro servo; come segno di accoglienza del suo invito a prenderci cura gli uni degli altri, come lui si è preso cura di noi”.

Pertanto, benché la “normativa civile attuale non prevede l’obbligo vaccinale né richiede la certificazione verde per partecipare alle celebrazioni o alle processioni né per le attività pastorali in senso stretto (catechesi, doposcuola, attività caritative…)”, i vescovi invitano ad “incentivare il più possibile l’accesso alla vaccinazione dei ministri straordinari della Comunione Eucaristica; di quanti sono coinvolti in attività caritative; dei catechisti; degli educatori; dei volontari nelle attività ricreative; dei coristi e dei cantori”.

Questi fedeli, infatti, svolgono “attività pastorali che possono esporre a un particolare rischio di contagio o perché svolte in gruppo (come la catechesi) oppure per la loro stessa natura (come le attività coreutiche)”.

La vaccinazione si deve aggiungere all’osservanza delle altre “misure di protezione finalizzate alla riduzione del contagio, quali l’uso delle mascherine, il distanziamento fisico e l’igiene costante delle mani”. Resta fondamentale, infatti, “mitigare i rischi di trasmissione del virus, che è ancora pericoloso, specialmente nelle sue varianti”.

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