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Lesina. Premio Gargano Poesie 3 luglio 2021.Circa un centinaio di poeti italiani a celebrare la località garganica

Giovanni Mercadante

Lesina, una ridente località turistica  adagiata sull’omonimo lago, diventata in breve un polo di grande attrazione culturale. Poeti  in lingua italiana e dialetto provenienti dal promontorio garganico  e da ogni parte d’Italia hanno partecipato  al Premio Gargano Poesie, quest’anno alla III edizione svoltasi sabato 3 luglio 2021. E’ stato un grande successo.

Location dell’evento, in riva al lago, la piazzola del ristorante “La Terrazza” che ha ospitato i poeti e l’organizzazione curata dal Patron  dott. Franco Ferrara, il quale ha puntato ad un progetto di grande respiro culturale con diversi titoli e appuntamenti spalmati nel tempo:

-Poeti del Gargano

-Montagna del sole

-Santi patroni

-Borghi del Gargano

-Tradizioni in casa

-Tradizioni in piazza

-Natura in cielo

-Natura in terra

-Poeti del Gargano

Commissione del Premio:

Franco Ferrara (Apricena) – Maria Rosaria Vera (Vico del Gargano) – Carmela Giagnorio (San Nicandro Garganico) – Onofrio Grifa (San Giovanni Rotondo) – Nicola Principale (Vieste); Angela Ascoli (Vieste);
e dai RAPPRESENTANTI della Capitanata:

Francesco Quitadamo (Mattinata) – Antonio Tosiani (San Paolo di Civitate).

Commissione

Da dx in primo piano:

Angela Ascoli; Nicola Principale; Carmela Giagnorio; Maria Rosaria Vera; Franco Ferrara; Giovanni Mercadante (poeta)

I poeti del Gargano hanno come obiettivo di celebrare  gli angoli più suggestivi di questa terra ancora ancestrale, la sua cultura, le sue  tradizioni e soprattutto la lingua degli avi: il dialetto, la lingua madre, quella che viene insegnata già dai primi vagiti.

Insomma, i suoni che resteranno indelebili nella memoria, nel cuore, nel Dna di ogni persona nata nel territorio. Un progetto ambizioso quello del fondatore per non disperdere il patrimonio immateriale custodito nei “parlanti garganici”.

In questo progetto c’è spazio anche per chi proviene da altre aree pugliesi o regioni italiane, tutti accumunati dalle stesse finalità ed entusiasmo. Anzi, è motivo di  confronto, di arricchimento – ha tenuto a sottolineare Franco Ferrara.

Poeti dotati di una forte sensibilità emozionale che fanno parlare il cuore, le cui parole sgorgano da una fonte di cristallina trasparenza.

Le parole sono suoni, accordature musicali che si convertono in rime baciate e non, quasi a segnare il tempo, il ritmo. La  potenza della parola  equivale ad un oggetto fisico che può essere utilizzato sia come arma di difesa che di offesa.

La parola, sempre nel solco della comunicazione, è come un unguento che riesce a lenire ferite profonde, ad alleviare sofferenze morali e psicologiche. Basta una parola di conforto per farti sentire bene, come al contrario per ferirti mortalmente.

                                        

          Pubblico

In breve, la parola messa in bocca al poeta può essere trasformata, plasmata, modellata a proprio piacimento, come un fabbro forgia un pezzo di ferro.

Esempi di questo straordinario dono della parola  ne sono stati citati tanti durante questo  speciale “convivio”.

Per seguire il pensiero del Presidente Franco Ferrara, diciamo che il suo messaggio è condivisibile e lo riportiamo così come coniato per questo Premio: la poesia si libererà di regole nel tempo; sarà senza rima per diventare pura espressione di arte per l’arte della poesia. Le poesie non hanno bisogno di presuntuosi giudici per essere incoronate prime, seconde e terze. Si discrimina ignorando la bellezza poetica per natura presente nella diversità delle liriche che aspettano il lettore attento alle emozioni che odorano d’alloro.

Carmela Giagnorio, componente della commissione, di San Nicandro Garganico, con esperienza nel teatro, autrice di un libro, scrive testi musicali; innamorata dei laghi di Lesina e di Varano, ha nel cuore l’arte della poesia; è capace di declamare all’impronta dei versi, tirando fuori dal proprio “io” le emozioni del momento e di decantare le bellezze paesaggistiche  del territorio con un inno particolare alla fauna locale, definita da lei “ prezioso smeraldo del territorio”.

La kermesse poetica ha preso subito forma quando il Patron F. Ferrara ha cominciato a chiamare i singoli poeti, a presentarsi e a declamare i propri componimenti.

-Roca Lucia (Foggia): Aprirò

-Tosiani Antonio (San Paolo di Civitate):  La bancaria, (dedicata alla figlia Giovanna), autore anche di “A mio padre” prigioniero in Germania;

-Quitadamo Francesco (Mattinata):  Amore e livore;

-Ascoli Angela (Vieste): La chiesa del convento

-Siena Pasquale (San Giovanni Rotondo): La sedia sgangherata

-Bramante Biagio (Lesina): Tramonto sulla laguna;

-Di Donna Maria Rosa (San Paolo di Civitate): Pandemia e libertà;

-Nastasi Antonio (Taranto): I traguardi;

-Tucci Ines (Foggia): Il pranzo di Pasqua;

-Franco Ferrara (Apricena): Educarsi

-Franco Carta di Cagliari con la sua poesia in dialetto sardo “Unu basu/un bacio  e la sua personalità ha portato una ventata di novità; la sua presenza ha incuriosito gli altri colleghi per la sonorità del sardo contaminato dal latino e dal catalano.

-La coppia  Maria Foggetti e Vito Romita di Bari ha declamato una poesia a 4 mani, tratta da un fatto reale: “Eterna Gargano”;

-Augelli Primiano,  poeta di Lesina  ha presentato “Lesina mia”;

-Anna Strazioso di Lucera  ha dedicato una poesia a Marina di Lesina;

-Francesco Belvito, di San Giovanni Rotondo, ex infermiere, una poesia sulla pandemia;

-Grazia Mastromarino di Foggia si occupa di teatro; ha detto che la poesia è un atto d’amore, come può essere anche una preghiera, insomma è qualcosa di sacro;

-Nicola Principale (componente della commissione, soprannominato il “barbuto”), poeta di Vieste, nel suo intermezzo ha tenuto a dire che poeti sono coloro i quali mettono su carta le emozioni, che vivono di emozioni senza ambiguità, in funzione dei momenti  di gioia, di tristezza, ponendo l’accento soprattutto sul dialetto, lingua dei nostri genitori, dei nostri avi, che ha una sua musicalità; è  detentrice delle nostre radici, che non bisogna far morire. Lo ha fatto con una dichiarazione d’amore al suo paese: “Ti amo Vieste mia”.

-Onofrio Grifa di Foggia invece ha voluto omaggiare il predetto amico N. Principale con la poesia “Il crepuscolo festivo”;

-Giovanni Mercadante, ha omaggiato la sua Altamura con una tavolozza di versi “I claustri”, prossimi ad essere inseriti in un progetto come patrimonio UNESCO;

-Vera Maria Rosaria di Vico del Gargano, residente a Foggia,  componente della commissione, è una poetessa di grosso spessore. Lo ha dimostrato declamando la sua poesia  in dialetto garganico dal titolo “Tjmpest  à mmar”, i cui versi sono stati di un crescendo emozionale.

La PREMIAZIONE è stata allietata da canti e musica della tradizione popolare con danze di Tarantella, Pizzica e Tammurriata di Grazia Ferrara il gruppo DanzARTarantA su Facebook.

I Poeti del Gargano continueranno a testimoniare, condividere e respirare la storia, la religiosità e le tradizioni di questo meraviglioso territorio. Ogni anno nove POETI e POESIE tra i partecipanti al PREMIO GARGANO POESIE (tre poesie), al PRAEMIUM POETAE ET POESIS (tre poesie) e al PREMIO CAPITANATA POESIE (tre poesie) saranno presenti sul SitoWeb nella pagina POETI e POESIE.

                                                                  Foto di gruppo dei poeti

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