Principale Estero Viaggi & Turismo Il legame di affetto con le isole Tremiti

Il legame di affetto con le isole Tremiti

Il Giornale pubblica con piacere i contributi del dott. Antonio Romito, nostro attento lettore, dedicato ad un luogo speciale della Puglia: le isole Tremiti.

Una testimonianza sentita e speriamo utili a richiamare l’attenzione di tutti coloro che hanno “orecchie per intendere” sulle esigenze degli abitanti delle Isole e degli affezionati turisti che le frequentano.

Per riannodare i fili della memoria mi sono recato alle Isole tremiti per ammirare il portale della Chiesa di Santa Maria sull’isola di San Nicola.

Quei portoni in legno massiccio incisi a riquadri sono stati realizzati a Bari, nei primi anni sessanta da un noto artigiano: Domenico Romito. Mio padre!

I suoi racconti riportavano che il trasporto delle pesanti ante e della struttura lignea a sostegno non fu né facile né agevole. Infatti, nel piccolo approdo dell’isola – durante le fasi di trasbordo dalla motonave Pola alle piccole barche da pesca – le ante caddero in mare da dove furono fortunosamente ripescate.

Inutile dire che ho provato una grande emozione nel toccare quel manufatto e immaginare l’impegno e la passione di tutti coloro che lavorarono per diverse settimane per portare a termine la costruzione e l’installazione dei portoni.

Oggi il legno pregiato appare opaco, screpolato e riarso dal sole e dalla salsedine. Nessuna cura sembra essere stata praticata con una semplice periodica manutenzione a base di prodotti specifici. Anzi, qualcuno ha piantato dei chiodi e puntine da disegno per affiggere cartelli e avvisi che invece avrebbero dovuto trovare un’altra collocazione.

La trascuratezza è un vero peccato e chi ne è responsabile andrebbe severamente punito.

La Chiesa trasmette al visitatore tutto il suo fascino. Dopo la bella facciata incisa nella pietra, all’interno si possono ammirare i mosaici, il soffitto e l’altare lignei, quest’ultimo veramente pregevole.

L’atmosfera interna ristora dalla fatica fisica per raggiungere questa Abbazia-Fortezza e il panorama mozzafiato che si gode dall’alto è una ricompensa per gli occhi e lo spirito.

Ma ad uno sguardo attento non possono sfuggire anche le varie defaillances del luogo: non c’è una indicazione di percorso e delle bellezze artistiche da visitare e mancano del tutto i cartelli turistici riportanti le informazioni storiche. Quello che si percepisce è solo un triste senso di trascuratezza per non dire di …. quasi abbandono.

Eppure tanti sono i turisti che ogni anno nel periodo estivo decidono di affrontare l’impervio percorso magari indossando calzature non idonee con i borsoni sulle spalle.

Dicono che già 15 anni fa abbiano realizzato un ascensore ma non si comprende per quali problemi lo stesso sia rimasto inattivo.

Insomma le Isole Tremiti meritano una visita ed un soggiorno, ma ai turisti bisogna offrire di più…. molto di più.

Antonio Romito

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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