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Borse di studio a studenti orfani di entrambi i genitori

Pdl Bruno: “un passo di civiltà per aiutare ad accedere all’Università e non abbandonare i propri sogni”
Nota del consigliere regionale Pd Maurizio Bruno.

“Un contributo di 3.500 euro annui a tutti i gli studenti pugliesi orfani di entrambi i genitori, per aiutarli a sostenere le spese universitarie, per l’intero periodo previsto dal piano di studi.

È la proposta di legge che questa mattina ho depositato in Consiglio regionale e che spero sia fatta propria da tutti i colleghi e tutti i partiti, a prescindere dai gruppi di appartenenza, bandiere e colori. Ero molto giovane quando ho perso la mamma e mi affacciavo proprio in quel momento al mio percorso universitario: per questo conosco bene quanto sia drammatico per un ragazzo e una ragazza di perdere un genitore.

Figuriamoci entrambi. Un dramma emotivo devastante, che può diventare anche economico e compromettere il cammino di una vita che stava imboccando tutt’altra direzione.

Io non voglio che nella mia regione ci siano studentesse e studenti che, a causa di simili tragedie, debbano patire altre sofferenze, rinunciare ai propri sogni, ai propri progetti. Non lo voglio io e non lo vuole la nostra Costituzione, che all’articolo 34 recita: “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.

Ed è sulla scorta di quanto stabilito dai nostri padri costituenti che ho scelto di presentare questa proposta di legge che premia e sostiene appunto, capaci, meritevoli e volenterosi.

Nel mio programma per le elezioni comunali del 2018 avevo già previsto una norma di questo tipo, per tutti gli orfani di Francavilla Fontana. Ora che ho l’onore di sedere tra i banchi del Consiglio regionale, voglio che questo passo di civiltà riguardi tutti i pugliesi. E magari un giorno tutti gli italiani.

So che la platea interessata, visto anche il perimetro che abbiamo tracciato per l’accesso al contributo, riguarderà una platea di beneficiari molto ristretta. Forse alcune decine di persone ogni anno. Ma si misura proprio da questo il grado di civiltà di una comunità: dalla sua capacità di pensare a tutti, anche ai pochi, anche a chi vive ai margini del dibattito politico perché “elettoralmente” di scarso ritorno.

Ecco: facciamo la cosa giusta semplicemente perché è giusta. Prendiamoci cura noi di chi ha già sofferto tanto. Aiutiamo noi questi nostri figli a costruirsi un futuro. E coltivare i propri sogni e progetti. Al meglio delle nostre possibilità.

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