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Grande partecipazione all’escursione su Murgia Sgolgore,  oasi naturalistica privata del Dr. Lorenzo Giorgio

Giovanni Mercadante

Un’oasi naturalistica privata a disposizione degli amanti della natura, un fazzoletto di Murgia ancestrale facente parte del Parco Nazionale. 

Murgia Sgolgore, 580 metri sul livello del mare, al confine tra Altamura e Cassano, domina tutta la vallata delle Orme dei dinosauri; gli occhi scrutano l’orizzonte, ma puntano decisamente verso il centro abitato della capitale della Murgia, dove la città  si sviluppa sulla collina in forma sinuosa da cui spuntano maestosi i campanili della cattedrale federiciana e le cupole delle chiese di S. Domenico e di S. Teresa. 

L’appuntamento è stato diffuso anticipatamente qualche settimana fa attraverso queste colonne su richiesta della bella e simpatica Donatella Ventura, promotrice dell’evento, coadiuvata dagli amici sensibili come lei alla tutela dell’ambiente Francesco Del Vecchio, noto scopritore dell’uomo arcaico del Centro visite di Lamalunga e a Raffaele Barone,  Presidente del gruppo social “Sei Murgiano”, che hanno fatto da catalizzatori per i numerosi escursionisti giunti dai paesi vicini.

Difficile citarli tutti per questione di spazio, ma almeno qualcuno va menzionato, tra cui:  Cosimo Marino, di Molfetta, amante del nostro territorio; seguito da altri amici provenienti da Corato, Andria, Castellaneta, Trani,  e naturalmente anche da Altamura tra cui Francesca Ciccimarra, altra anima sensibile sempre presente in tutte le manifestazioni a carattere socio-culturale.        

                          Da  destra: Antonella Ventura; Francesco Del Vecchio e il dr. Lorenzo Giorgio

L’escursione si è svolta sotto la guida del dr. Lorenzo Giorgio, padrone di casa di Murgia Sgolgore, il quale ha tenuto a sottolineare che la  tenuta,  che si estende praticamente su circa 8 ettari, 30 anni fa era un pezzo di territorio arido e pietroso con uno sperone roccioso che ricorda il Garagnone, il cui pianoro emana un forte senso di spiritualità ancestrale: rocce appuntite, spaccate, cavità slavate e modellate dagli agenti atmosferici, come magistralmente illustrate dall’anzidetto speleologo Francesco del Vecchio. Su un pezzo di roccia l’acqua è riuscita a formare una figura di cuore. Stranezze della natura.

Il dr. L. Giorgio ha speso circa 30 anni della sua vita, dividendosi tra l’attività  di medico di famiglia e il sogno di realizzare un bosco nella sua vasta tenuta non idonea ad alcuna coltivazione.

                                                                                           Escursionisti sulla gradinata         

Un lavoro paziente, che lo ha impegnato costantemente spianando piccoli fazzoletti di suolo purtroppo costellati da rocce affioranti a pelo di superficie; realizzando terrazzamenti,  e trasportando numerose camionate di terreno spalmato in molte aree per facilitare  la piantumazione di pini d’Aleppo che oggi hanno raggiunto altezze elevate; e poi la messa a dimora di tante altre piante non autoctone: la Melia azedarach, che ha una crescita veloce, e raggiunge i 10-15 metri di altezza con fiori molto profumati; la quercia canadese, con foglie molto larghe che in autunno assumono un colore rosso autunnale; la quercia cipresso, altra specie particolare, la quale si sviluppa in altezza e non ad ombrello.

                                               Percorso a margine della linea spartifuoco

Il dr. L. Giorgio insomma ha trasformato  ampi spazi in aree da pic nic, in anfiteatro, in gradinate per sosta momentanea. Il profumo dell’erba, dei fiori in piena  fioritura, degli alberi dai lunghi tronchi che svettano verso il cielo, è un trionfo della natura. In definitiva, è un’oasi naturalistica unica Puglia dove  sono presenti  piante di conifere e di  latifoglie che hanno sviluppato la crescita di un fitto sottobosco; area che si può definire a pieno titolo  “Parco botanico”.

Aggrappata  sulla spalla di quel tratto di Murgia, che ha una pendenza di circa 30%, è situata la dimora di famiglia edificata intorno  agli anni  Venti del secolo scorso, quindi un secolo fa. Una struttura con muri di grosso spessore idonei a resistere  ai rigori dell’inverno e ai mesi estivi roventi.

La serata, al chiaro di luna e sotto un cielo stellato  ricadente proprio nel giorno più lungo del solstizio (19 giugno 2021), è stata allietata da una  degustazione con prodotti tipici locali.

                                                                      La messicana Talis

Presenti anche i famigliari del dr. Giorgio, tra cui il fratello Filippo con la sua gentile consorte Mirella Colasuono; l’altro fratello Nicola con la sua compagna Myrthala Trevino, soprannominata col suo acronimo Talis, di professione architetto, già direttrice di museo, originaria di Montrrey, capitale dello Stato di Nuevo Leon in Messico.

Perciò, ospite d’onore  questa splendida signora, proveniente dall’altra parte del mondo, da una regione che ricorda gli antichi aztechi, popoli nativi di grande fascino culturale. Il suo approdo nella nostra città è stato svelato su insistenza dello scrivente incuriosito da tanta audacia a lasciare la sua terra. Un pizzico di questa storia va attribuito al dr. L. Giorgio che in  una visione onirica di alcuni anni fa propose al fratello di farsi un viaggio a New York dove fu ospitato da un gruppo di  amici.

In quella circostanza Nicola Giorgio conobbe Talis da cui è nata questa amicizia e  il loro  definitivo ricongiungimento.

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