Principale Ambiente, Natura & Salute Gravinafestival 4^ edizione. Due aree archeologiche ad emozionare il pubblico con narrazioni

Gravinafestival 4^ edizione. Due aree archeologiche ad emozionare il pubblico con narrazioni

Due aree archeologiche

Giovanni Mercadante

Due aree archeologiche di Botromagno  e di Padre Eterno da visitare per celebrare le giornate europee dell’archeologia nei giorni 19 e 20 giugno 2021.

Nelle due aree archeologiche un appuntamento da non perdere sulla narrazione euripidea

Medea, donna barbara, moglie tradita, a cura di Teatroppiù, Centro di Arti Espressive dell’Accademia Musicale Gravinese. 

Due aree archeologiche nel Gravinafestival è alla 4^ edizione, un progetto di arte e cultura dei luoghi

Concepito  nell’intento  di sensibilizzare  l’opinione pubblica, locale e non, circa la necessità di riqualificazione dei luoghi, quelli poco conosciuti, silenti, abbandonati, bisognosi di riscatto cognitivo e di valorizzazione.

Con l’occasione abbiamo intervistato la prof.ssa  Marisa D’Agostino, Presidente dell’Associazione Amici della Fondazione, anima sensibile alla valorizzazione dei luoghi più significativi della storia gravinese.

D: Prof.ssa D’Agostino, Gravina è ricca di storia e di testimonianze del suo  nobile passato, vuole  descrivere il progetto  per avere una maggiore partecipazione di pubblico?

R: Gravinafestival   si sviluppa su due direttrici primarie : una di storia e luoghi  classici, e l’altra di storia  e siti medievali.

La città di Gravina affonda le sue radici in un passato remoto di straordinaria ricchezza culturale:

è città protagonista di insediamenti preistorici, indigeni e colonizzati, di eventi e  testimonianze d’arte eccezionali, di cui manca l’adeguata conoscenza per ritrovare l’orgoglio di appartenenza.

Necessitano  studi  e lavori  continui , di ampio respiro scientifico e culturale.

Gravina vanta due riferimenti di forte connotazione storica e naturalistico-paesaggistica: l’area archeologica e l’area rupestre, due autentiche icone identitarie della città.

Su questi punti fa leva il Gravinafestival, sviluppando nell’area archeologica del Padre Eterno narrazioni storico-artistiche.

Ispirate  ai drammi di origine greca; allocando nell’incontaminato patrimonio rupestre, fatto di grotte-chiese, espressioni di arte sia bizantina che contemporanea.

I percorsi culturali progettati di anno in anno aiutano a tessere una trama di collegamenti ideali per coltivare la conoscenza del territorio, producendo  sia emozioni che attrazione turistica.

La 4^ edizione ha inizio  con visite  guidate  ai siti  archeologici di Petramagna( detta Botromagno), e di Padre Eterno  nei giorni 19 e 20  giugno per celebrare le Giornate Europee dell’Archeologia.

Nel  pomeriggio di domenica  20, ore 18,00 avrà luogo la Narrazione Euripidea, Medea. Donna barbara, moglie tradita.

                                                                               Area archeologia di Padre Eterno

D: La figura di Medea ci ricorda il dramma delle donne straniere che giungono in Europa. Qual è il Suo pensiero?

R: Euripide, grande tragediografo ateniese,  con questo dramma ci consegna un messaggio di assoluto pessimismo, che non riguarda solo Medea, bensì la totalità del genere umano.

E’ la figura di una donna con la propria personalità, ma soprattutto con una forte identità femminile: è una straniera non accettata dalla società fatta di convezioni e costumi,  e per questo costretta alla solitudine e all’esilio.

E’ più che mai una donna dei nostri giorni, madre capace, come lei, di uccidere i propri figli.

Medea è un capolavoro assoluto, che ci riporta nel tempo del V sec. a.C. ma non ci ancora lì, ci induce a tornare  ai nostri giorni con una serie di meditazioni  e riflessioni che hanno la capacità di reiterarsi, cioè di proporsi sempre nel lungo scorrere del tempo.

D: Perché le narrazioni del mondo classico?

R: Perché in Magna Grecia, nel sec. IV a.C. Eschilo, Sofocle, ed Euripide in misura diversa sono presenti e operanti. La tragedia greca ispirò le scene della ceramica del V sec. a.C.

Teatro e rappresentazioni del IV sec. sono in ogni città della Magna Grecia, ed Euripide prevale su Eschilo e Sofocle, è addirittura popolare.

Si ritiene dagli studiosi  che i vasi magnogreci del IV sec. non solo illustrano i temi di quelle tragedie, ma sono ispirati da recenti  rappresentazioni.

Si suppone infatti che  esse potessero essere rappresentate da attori ateniesi. Di quì una specifica  attività teatrale dell’Apulia, e della Sidion (poi Silvium e Gravina)  nel IV sec. a.C.

Ed è proprio questa attività che si vuole emulare, calandosi nelle trame, nei costumi, nel pathos di una cultura  che è transitata dalla Grecia verso le terre dell’area occidentale,  del sud Italia

Di cui noi siamo oggi pervasi, pregni, perché le aree archeologiche con le loro strutture, con le loro tombe, morti, con i loro corredi ci parlano, e vorremmo che continuassero  a parlare  a lungo, se noi lo vogliamo.

Noi Amici della Fondazione , noi Gravinesi,  siamo convinti che il respiro, la presenza  degli uomini e delle donne che abitarono le nostre colline, le nostre contrade, i nostri pianori aleggino tra noi, siano accanto a noi, con noi, per altri dopo di noi.

Si progettano  siffatte azioni culturali per dare  loro un alito di vita.

Domenica 20  giugno ore 18,00 la narrazione euripidea sarà preceduta dall’intervento del prof. Piero Totaro dell’Università degli Studi di Bari, che sottolineerà la valenza dell’opera e il femminino sacro, presenza ricorrente all’interno dell’opera di Euripide, ma che emerge con particolare forza e chiarezza nella Medea.

Un ringraziamento particolare  va alle persone nelle vesti di attori  che hanno voluto e saputo superare le limitazioni contingenti pur di raggiungere il nobile fine: Raffaele Navarra, Amos Mastrogiacomo, Tiziano Carlucci, Stefania Carulli, Maria Dibattista, Lucia Pallucca, Enza Sicolo, Rossella Loglisci, Madda Cataldi, Teresa Piizzi, i piccoli Dominga Tenerelli, Pasquale Loglisci, il musicista Donato Manco.

                                 Sito archeologico di Padre Eterno

 D: Dopo questi due appuntamenti il programma  di Gravinafestival prevede altri eventi nel mese di luglio?

R: Sì, infatti proseguirà  domenica 11 luglio con i Racconti di Canterbury a cura del Teatro delle Bambole di Bari e l’intervento del prof. Victor Rivera Magos dell’Università degli Studi di Foggia su Pellegrini e pellegrinaggio nel medioevo.

Dal 15 al 18 luglio il Teatro delle Bambole propone un workshop di recitazione teatrale  su Edipo. Corpo di sabbia, processo di ironia tragica sul mito di Edipo con Andrea Cramarossa  e Federici Gobbi.

Sabato 24  luglio  l’area archeologica di Padre Eterno diventa luogo prediletto di sette artisti di fama nazionale ed internazionale per dare luogo  a “Bolge” di arte, collettiva di installazioni ambientali contemporanee ispirate all’VIII cerchio dell’Inferno di Dante per celebrare i 700 anni della sua morte.

E’ previsto l’intervento del prof. Trifone Gargano, noto saggista esperto di Dante.

Redazione Corriere Nazionale

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

(si apre in una nuova scheda)

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