Principale Politica Diritti & Lavoro Stellantis assicura che “il futuro parte da Melfi”

Stellantis assicura che “il futuro parte da Melfi”

“Clima positivo” al vertice con Giorgetti, l’azienda e i sindacati. Lo stabilimento lucano sarà il primo in Italia a produrre i nuovi modelli in base al piano industriale post 2022. Il nodo da sciogliere è la sede di produzione delle batterie

© Alberto Ramella SYNC/ AGF – La sede Stellantis di Mirafiori

Stellantis porta al tavolo con il governo e i sindacati importanti novità e annuncia che Melfi sarà il primo stabilimento italiano a produrre i nuovi modelli in base al piano industriale post 2022: in particolare, nello stabilimento lucano verranno lanciate 4 nuove vetture elettriche del segmento medio, ma fa sapere anche che l’organizzazione produttiva verrà completamente rivoluzionata.

Accelerazione sull’auto elettrica

L’occasione è stata l’incontro al Mise con i Ministri dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e i sindacati. Non solo, i vertici aziendali hanno anche chiarito che nel nuovo piano industriale e proprio a partire da Melfi intendono accelerare sul fronte del passaggio all’elettrico. Tutto questo tenendo conto che la produzione sia attuale sia futura sarà caratterizzata da una maggiore verticalizzazione e concentrata su un’unica linea potenziata ma a parità di produzione (400 mila vetture annue).

L’azienda ha espresso apprezzamento per il dialogo “produttivo e costruttivo” sia con il governo che con le organizzazioni sindacali. Anche Giorgetti è rimasto soddisfatto per il clima “positivo” ma sottolinea come ci siano alcuni aspetti da chiarire, in primis dove verranno prodotte le batterie. Una questione che definisce “fondamentale” e la cui decisione “non è stata ancora presa”. Il Ministro non tralascia alcun aspetto: “È importante che ci siano garanzie sull’occupazione e che non ci siano brutte sorprese. Siamo in un momento delicatissimo, l’auspicio – è il suo appello del ministro – è che prosegua il confronto in un clima positivo, trasparente e costruttivo”.

Le reazioni dei sindacati

Da parte sua, la Fiom chiede l’apertura di un tavolo che riguardi tutto l’automotive e più specificatamente affinché si “realizzi un accordo quadro nazionale con la partecipazione dei lavoratori che abbia al centro un piano industriale che salvaguardi la capacità installata e che garantisca la tenuta sociale e la continuità occupazionale per i prossimi 5 anni”. Secondo Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive, “la creazione nel nostro Paese di una gigafactory per la produzione di batterie è un punto fondamentale che deve essere rapidamente affrontato insieme agli investimenti sulla ricerca e sviluppo negli enti centrali per nuove tecnologie e nuovi modelli in grado di garantire il pieno utilizzo degli impianti e la piena occupazione”.

Il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, assieme a Ferdinando Uliano, responsabile automotive, apprezza l’impostazione: “L’investimento che ci è stato prospettato su Melfi va nella direzione di una logica di sviluppo. Il fatto che entri in produzione per la prima volta a Melfi, la nuova piattaforma medium del gruppo full electric con quattro nuovi modelli multibrand guarda al futuro e allo sviluppo dello stabilimento”.

La necessità di garanzie occupazionali è stata sottolineata anche da Rocco Palombella, segretario generale della UILM, e Gianluca Ficco, segretario nazionale UILM responsabile del settore auto: “Come sindacato abbiamo chiesto, però, di arrivare a un quadro di certezze non solo per i lavoratori lucani ma per quelli di tutti gli stabilimenti italiani” affermano aggiungendo: “Confidiamo che il Governo sostenga un grande piano di rilancio dell’industria dell’auto”.

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