La Poesia è per tutti
foto di copertina Federico Garcia Lorca
… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile
Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.
Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Buona Poesia!
Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
redazione@corrierepl.it
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Il 16 giugno 1938, è nata a Lockport, Joyce Carol Oates, autrice e intellettuale americana eclettica, tra le più prolifiche della letteratura americana. È cresciuta nella fattoria dei suoi genitori in una zona rurale dello stato di New York, a pochi chilometri dal lago Ontario, ricevendo un’educazione cattolica, soprattutto dalla madre Carolina, di origini ungheresi. Quando scoprì che il padre si era suicidato sparandosi un colpo di fucile in bocca, rielaborò tale tragedia con grande efficacia artistica ne La figlia dello straniero (2007).Frequentò la Syracuse University e la University of Wisconsin, dove ha conosciuto Raymond Smith, che poi ha sposato.
Si trasferì a Detroit (1962-1968) e quindi in Ontario, Canada. Oates ha pubblicato nell’arco di sessant’anni oltre cento libri: cinquantasette romanzi, quarantadue raccolte di racconti, una decina di drammi teatrali, sedici volumi di saggi, undici raccolte di poesie, nonché libri per bambini e alcune antologie di articoli apparsi su quotidiani e riviste nel corso degli anni. Alcuni dei suoi libri, per la maggior parte romanzi del mistero, sono pubblicati sotto lo pseudonimo di Rosamond Smith e Lauren Kelly.
Occulto
Macchia di sangue sulle nocche:
indolore, inspiegabile
una volta scoperto che la sofferenza
inizia in miniatura
ti è oscuro cosa l’abbia causata
lo dimentichi
il telefono rispose al dodicesimo squillo:
silenzio privo di fiato, astuto, austero
poi riattacca – e tu sei lì
te ne dimentichi
e la visita inesplicabile di tuo padre:
due giorni di preavviso, dieci ore di viaggio spericolato
piogge vento giorni maledetti
traffico tergicristallo rotto
ma nulla lo blocca
strette di mano – goffe
come stai?
lache bello!
quanto tempo!
deve partire di mattina
una stazione di servizio aggiusta il tergicristallo
ha percepito la morte
sa come morirà stretto
tra sorrisi solidi e nervosi voragine di ricordi che deve sopportare…
niente di ciò che sappiamo può spiegare la sua visita
o lo strano modo in cui si è mosso tra noi –
toccandoci stringendo le braccia sorridendo
era una scusa
le parole con cui ci ha accerchiato erano una scusa
inesorabile: inventiamo un linguaggio
per toccare gli altri
e poi andarcene.