Di Euronews
Muniti di striscioni recanti le scritte “Il G7 affoga nelle promesse” e “Fatti, non parole”, i manifestanti si sono vestiti di abiti colorati che alludevano all’ambiente, chiedendo un’azione drastica sul cambiamento climatico.
L’agenda del vertice del G-7 include, tra l’altro, colloqui sul clima, risposta globale al coronavirus, tassazione delle multinazionali e Brexit.
“Ci sono un sacco di false immagini filo-ecologiche dei politici – dice Jo Flanagan, coordinatore della protesta – sembra che stiano facendo un ottimo lavoro, ci sono molte risate e congratulazioni, pacche sulla spalla o tocchi di gomito, ma in realtà i gas serra continuano a salire“.
Altre decine di attivisti hanno marciato per Falmouth, in Cornovaglia: i manifestanti, in gran parte giovani, facevano parte del movimento “Fridays For Future”.
“Sono ispirata dai giovani di questo movimento – dice Jill, 56 anni – penso siano fantastici e, se abbiamo qualche speranza, la speranza è con loro, non con i nostri ricchi leader, avidi e bugiardi, che si incontrano al G7”.
“Bugiardi, la Terra va in fiamme” è stato il loro slogan più gettonato, che mirava a chiedere ai potenti del mondo azioni concrete sulla lotta ai cambiamenti climatici e sulla fornitura di vaccini contro il coronavirus. CONTE
I gonfiabili
Due gonfiabili di Joe Biden e Boris Johnson mano nella mano a Carbis Bay, in Cornovaglia, sede del G7. Arriva dal mare la protesta degli attivisti del clima che non perdono l’occasione del vertice tra I leader mondiali per tenere viva l’attenzione sui cambiamenti climatici e la difesa dell’ambiente.
“Sappiamo che la strada che stiamo seguendo va nella direzione sbagliata e sta danneggiando le persone e la natura – afferma Ruth Valerio di Tearfund -. Le nostre economie stanno fallendo e dobbiamo prendere una strada diversa, lavorando insieme per costruire una società sostenibile, verde, giusta”.
A sorvegliare il G7 dall’alto della collina che sovrasta la sede del vertice ci pensano le statue dei leader realizzate con rifiuti di apparecchi elettronici. L’opera è una denuncia contro lo spreco e vuole sensibilizzare al riciclo, spiega l’artista Joe Rush: “Proviamo a costruire oggetti che si possano riparare e durino più a lungo, non dobbiamo possedere sempre cose nuove o ci seppelliranno”.
Anche i residenti hanno partecipato all’iniziativa, appendendo fuori dalle loro case poster e striscioni.