Principale Politica Diritti & Lavoro Premier ceco accusato di conflitto d’interessi

Premier ceco accusato di conflitto d’interessi

Di Shona Murray  & Alberto de Filippis

Diritti d’autore  MICHAL CIZEK/AFP or licensors

Il Parlamento europeo ha votato a stragrande maggioranza per avviare un procedimento contro il primo ministro della Repubblica ceca Andrej Babic. Fra le accuse un conflitto di interessi relativo al finanziamento agricolo europeo.

Lo scorso dicembre la Commissione europea ha concluso in un audit che Babic, il miliardario diventato politico, ha violato la legislazione nazionale e dell’UE sul conflitto di interessi in relazione al suo controllo su Agrofert, conglomerato agricolo da lui fondato.

Dice Daniel Freund, eurodeputato tedesco dei Verdi: “Secondo le regole Ue, chiaramente i conflitti di interesse devono essere risolti. Quindi anche questo conflitto deve essere risolto. Ci sono tre cose concrete che il primo ministro ceco può fare: dimettersi da primo ministro. Vendere la sua azienda o smettere di ricevere fondi UE. Deve scegliere e se non lo fa, beh, allora o dobbiamo smettere di pagare soldi alla Repubblica Ceca oppure gli altri capi di Stato e di governo devono rifiutarsi di lasciarlo al tavolo dei negoziati perché noi non possiamo tollerare che un conflitto di interessi persista nel cuore stesso del processo decisionale dell’Unione europea”

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La Commissione europea è stata pesantemente criticata per non aver intrapreso azioni contro gli stati quando vi sono prove che stanno violando le leggi dell’UE relative alla corruzione o ai valori democratici.

L’audit ha affermato che le sovvenzioni concesse ad Agrifert dopo il febbraio 2017 sono considerate irregolari e dovrebbero essere restituite.

Nel frattempo la polizia ceca ha raccomandato per la seconda volta che il Primo Ministro sia incriminato per frode che ha coinvolto i sussidi dell’Unione Europea. La polizia aveva già raccomandato lo stesso due anni fa, ma un pubblico ministero ha deciso di archiviare il caso.

Il voto odierno del PE è un passo avanti verso un’azione penale dell’UE contro Babis, ma richiederà alla Commissione europea e agli Stati membri di agire.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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