Principale Arte, Cultura & Società Da Tik Tok a BookTok, quando la lettura ritorna “cool”

Da Tik Tok a BookTok, quando la lettura ritorna “cool”

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Tik Tok è un social network cinese, creato nel 2016, divenuto popolare in Italia nel 2019 e ormai noto ai millenials e alla generazione Z.

Il segreto del successo? Video brevi, grande varietà di contenuti e l’alto tasso di dipendenza che crea. Si, perché una volta installata l’applicazione e una volta che i misteriosi algoritmi iniziano il loro lavoro, a ciascun utente vengono proposti una serie di video affini ai propri interessi.

Nulla di nuovo, d’altronde tutti i social funzionano esattamente così, ma la particolarità di Tik Tok consiste nella presenza di una sezione chiamata “per te” in cui ciascun contenuto è spaventosamente su misura “per te”. Così, quando gli ingranaggi del social iniziano la loro analisi dell’utente sapranno esattamente quando proporre un video di ricette, un video dove qualcuno consiglia posti dove andare in vacanza o video “di balletti”.

Tuttavia c’è una nuova tendenza, presente già da tempo negli Stati Uniti, che piano piano sta prendendo piede anche in Italia: “BookTok” che in lingua italiana diventa “BookTok Italia”.

I creatori dei video di questo genere consigliano libri in maniera smart, veloce e con poche essenziali informazioni: “libri che vorrei dimenticare per poterli rileggere come la prima volta”, “libri che ti faranno piangere, ridere, riflettere” oppure “libri che all’inizio non volevo leggere”.

Questo tipo di recensioni sono vincenti non solo perché richiedono pochi minuti di attenzione ma anche perché inconsciamente ciascun utente è portato a pensare “se è finito nei miei per te ci sarà un motivo”, così i giovani utenti si avvicinano al mondo della lettura.

Ingenuo pensare che i titoli consigliati siano di “bassa qualità”, c’è Dostoeviskij, Paul Auster e George Orwell.
Ingenuo pensare dunque che su Tik Tok i contenuti siano solo “frivoli”, potrebbe capitare il libro giusto per fare colpo sui propri coetanei o per sentirsi parte di questa nuova generazione di intellettuali social.

Eleonora di Nonno

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