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Intervenire ora per garantire a settembre la scuola in presenza e continuità, senza se e senza ma!

Venerdì scorso, una delegazione formata dai rappresentanti di PAS Puglia, Comitato SAIS di Altamura, Cobas Scuola e Comitato Genitori Speciali di Altamura si è recata presso la sede della prefettura di Bari.

Scopo dell’incontro era consegnare alla dott.ssa Bellomo la nostra “lettera-documento” contenente le proposte per “il ripristino della scuola in presenza anche in Puglia, come in tutta Italia. Richiesta di monitoraggio sugli interventi da implementare per una #scuola in #presenza e #continuità per l’anno scolastico 2021/22”.

Le nostre richieste esplicitate durante l’incontro suddetto erano (e sono) tutte dirette ad accelerare gli interventi che devono essere assunti da subito da tutte le Autorità coinvolte, perché a #settembre non si ripetano gli stessi errori dell’anno scolastico ancora in corso: DDI a richiesta e ad oltranza, deresponsabilizzazione delle autorità regionali.

Tali misure, su cui il Governo (e la Prefettura che lo rappresenta) devono necessariamente vigilare ed intervenire affinché siano adottate dalle Istituzioni locali competenti, attengono:

1. al rafforzamento del #trasporto pubblico;

2. all’ampliamento degli #spazi scolastici;

3. sull’#edilizia scolastica e sui sistemi di areazione degli ambienti;

4. alla #prevenzione sanitaria ed al monitoraggio delle scuole.

Abbiamo deciso di sottoporre le dette questioni alla rappresentante dello Stato, affinché si faccia portavoce della nostra richiesta di intervento (come genitori, docenti e cittadine/i) ma anche di tutti coloro che non hanno avuto alcuna voce durante questo anno scolastico: i minori e le minori, i ragazzi e le ragazze a rischio devianza ovvero a rischio dispersione scolastica, le famiglie più fragili. Insomma le abbiamo rappresentato l’emergenza sociale in cui si trova da mesi il nostro territorio regionale, nell’indifferenza delle istituzioni locali.

La Prefetta ha ascoltato le nostre richieste con attenzione ed interesse. Ha voluto, infatti, conoscere nello specifico le problematiche da noi sollevate soprattutto in relazione al principio leso di uniformità dell’organizzazione scolastica sul territorio nazionale; i nostri timori in ordine alle conseguenze del sistema di didattica c.d. “a la carte” (un’anomalia tutta pugliese) e alla formazione dei ragazzi e delle ragazze pugliesi.

Particolare attenzione è stata dedicata al tema del disagio sociale e della dispersione scolastica, oltre che alle conseguenze sociali e sanitarie legate alle misure adottate o del tutto omesse da talune istituzioni.

La dott.ssa Bellomo ci ha garantito che comunicherà le nostre preoccupazioni e le nostre perplessità al Governo Italiano.

Auspichiamo che esso trovi soluzioni concrete e sostanziali oltre che urgenti.

Crediamo, infatti, importante sottolineare che la nostra Costituzione (cfr. artt. 3 e 34) stabilisca il principio che sia la Repubblica – e non le singole famiglie – ad avere il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

In tal senso, richiamandosi a questi principi, la tradizione pedagogica italiana ha introdotto l’obbligo scolastico, ritenendo che non tutte le famiglie possiedano gli strumenti culturali, sociali ed economici, tali da garantire una crescita sana ed equilibrata dei minori.

Inoltre è specifico compito delle Istituzioni sostenere le famiglie in questo “compito gravoso” (cfr. artt. 5 e 27 Convenzione di new York Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza).

Consideriamo di fondamentale rilevanza richiamare, ancora una volta, l’attenzione sul potenziamento del trasporto pubblico e dell’edilizia scolastica, sull’#assunzione di nuovo personale scolastico, sull’istituzione dei presidi socio-sanitari all’interno degli istituti.

A tale riguardo le risposte fornite dalla Regione Puglia risultano ancora lacunose.

Dopo più di un anno dall’inizio della pandemia E’ INAMMISSIBILE che tale sia lo status quo della scuola pugliese: SOLO PROMESSE E INTERVENTI ZERO.

Sono questi i motivi che ci spingono a proseguire la nostra denuncia dell’anomalia pugliese, ma soprattutto la nostra battaglia per pretendere da subito interventi in grado di garantire il ritorno a scuola in presenza e con continuità soprattutto in vista dell’imminente inizio del prossimo anno scolastico.

D’altronde, settembre è già domani.

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