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L’autodeterminazione amministrativa è un diritto sancito dalla Costituzione. Diamo l’autonomia a Palese- Santo Spirito

La necessità di avere nel nostro ordinamento soggetti pubblici aventi i caratteri di indipendenza ed autonomia, nasce per una funzione di regolazione e di tutela di interessi costituzionalmente rilevanti e tutelati.

BARI – È notorio infatti che Il decentramento amministrativo è il principio in base al quale lo Stato decentra funzioni degli organi centrali ad enti locali autonomi, quali ad esempio i Comuni, le Province, le Regioni.
La nascita delle autorità indipendenti, contrassegna sul piano storico e sociale, il passaggio da un modello amministrativo accentrato e piramidale ad uno, policentrico e pluralistico.
È bene chiarire che Comune e Municipio o municipalità decentrata non sono la stessa cosa
Che cos’è il comune?

Insieme a Provincia e città metropolitana, il comune è definito dalla Costituzione come ente autonomo con proprio statuto, poteri e funzioni cost 114. Il comune è l’ente locale che rappresenta la propria comunità, curandone gli interessi e promuovendone lo sviluppo.

La legge art. 3 TUEL gli attribuisce autonomia statutaria, normativa, organizzativa e amministrativa nonché – nell’ambito dello statuto, del regolamento e delle leggi di coordinamento della finanza pubblica – di autonomia impositiva e finanziaria.

Il progetto di Vito Pantaleo
Si è fatta tale necessaria premessa per introdurre e meglio comprendere il programma politico di Vito Pantaleo, per determinate zone di Bari, che rivendica  autonomia amministrativa.
Le sue dichiarazioni in merito :
“Nessuna ostilità contro Bari, bensì solo voglia di indipendenza politica e rivendicazione di un diritto costituzionale all’autodeterminazione amministrativa, come previsto dall’Ordinamento della Repubblica italiana!”
Ma chi è Vito Pantaleo?

Palesino ‘doc’ di nascita e residente a Santo Spirito da circa 40 anni è  figlio del ben più noto Domenico Pantaleo, scomparso nel 2016.

Quest’ultimo,  il 5 febbraio del 2010, da presidente di un apposito comitato di cittadini, portò la comunità di Palese e Santo Spirito (oltre 30 mila abitanti) ad un passo dal secolare ed agognato “sogno” di diventare Comune autonomo.

Vito Pantaleo è da  tempo  impegnato  a far rivivere il “sogno” che fu di suo padre, e che nel tempo è diventato il traguardo da raggiungere per  gran parte della popolazione locale.

Piuttosto egli  è il figlio del defunto presidente del comitato “Insieme per l’Autonomia” delle ex frazioni a nord del capoluogo che  ricalca con fermezza e vigore  le orme del padre su un progetto divenuto attuale più che mai .

È d’uopo fare un passo di lato per conoscere  meglio Palese e Santo Spirito

Santo Spirito-Catino-San Pio, conosciuto comunemente come Santo Spirito, è un quartiere di Bari. Insieme a Palese-Macchie fa parte del municipio V per un totale di 28 757 abitanti.

Si crede che il suo litorale, fin da tempi remoti sia stato usato come porto, per la facilità di attracco per le imbarcazioni (la riva è discretamente favorevole a tale uso).

 La località fu fortemente contesa tra i comuni di Bari e Bitonto, dal XIII al XVI secolo in quanto Bari, città marinara e commerciale voleva servirsene per espandere la sua influenza verso Nord (Santo Spirito si trovava infatti sulla via marittima tra Bari e Barletta) e Bitonto non voleva rinunciare ad un prestigioso sbocco sul mare (giacché di fatto, Santo Spirito è proprio lo sbocco a mare naturale di Bitonto, che se ne sentiva quindi privata).

 Non essendo il fondale della baia santospiritese abbastanza profondo, Bitonto non poté che limitarsi ad utilizzarlo come porto peschereccio e turistico (o comunque per imbarcazioni di media o piccola stazza).

In questi stessi secoli e soprattutto nel XIX, diversi ricchi bitontini usavano costruirvisi ville da abitare d’estate, la maggior parte di queste ville si trovano in Corso Umberto I.

L’annessione di Santo Spirito a Bari, come sua frazione, s’ebbe nel settembre 1928 (durante il regime fascista), per volontà dell’allora Sottosegretario al Ministero dei lavori pubblici Araldo di Crollalanza.

Ne divenne quartiere nel 1970. 

Nel 1979, unita a Catino e San Pio -ex Enziteto- (quartieri edificati negli anni 70-80 del XX secolo) ed alla vicina Palese, formava la I Circoscrizione del Comune di Bari.

Sempre nel secondo dopoguerra (anni 70-80) vengono costruiti i quartieri Catino, a sud della ferrovia ed ancora a sud della Strada Statale 16, proprio nei pressi della SP Bit.-S. Sp., Enziteto –recentemente ribattezzata San Pio in onore al Santo Pio da Pietrelcina.

Soprattutto San Pio è stato, negli anni novanta, tristemente noto come una delle peggiori zone della periferia barese a causa della delinquenza diffusa (spaccio, rapine e furti in casa) ed era considerato un ghetto della malavita organizzata.

Il cambio del nome del quartiere e dei nomi delle vie, frutto dell’impegno congiunto di scuola, comitato cittadino e parrocchia, è solo una delle tante iniziative per rivalutare il quartiere.

Santo Spirito, in maniera simile a Palese (facente parte dello stesso Municipio), ha incrementato notevolmente la popolazione residente negli ultimi decenni, accanto alla crescita della popolazione non residente ma che vi si insedia nei mesi estivi. Oltre a questi territori abbiamo anche Torricella con o suoi 4/5000 residenti che porta a circa 34mila il numero dei residenti che comunque continua a crescere .

Ma perché  oggi si risveglia il desiderio autonomistico?

Oggi , come accennato ,a risvegliare i desideri autonomistici di tale territorio è soprattutto il degrado e le condizioni di abbandono in cui le due ex frazioni periferiche a nord del capoluogo sono sempre state tenute in oltre 90 anni di dipendenza da Bari.

Nel passato più recente si tentò inutilmente la strada dell’autonomia .

In particolare si ricorda l’  occasione del  febbraio 2010 , quando nel Consiglio regionale della Puglia,   il ddl di “Loperfido-Brizio”, che avrebbe dato alla  comunità trascurata e  degradata della periferia di  Bari dignità di Comune, fu fermato a scrutinio segreto al secondo articolo, dopo che paradossalmente era stato approvato il primo,  istitutivo del nuovo Comune.

Appena qualche giorno prima in Commissione aveva ricevuto parare favorevole all’unanimità, quindi da parte di tutte le forze politiche.

Ma quale fu la posizione di Michele Emiliano?

 A stoppare  tale ddl fu l’allora sindaco di Bari e presidente del Pd pugliese, Michele Emiliano, con un diktat ai rappresentanti regionali del proprio partito.

Alcuni ritengono che Emiliano nel 2010 fu ‘tirato per la giacchetta’ da qualche consigliere comunale locale della sua stessa maggioranza che, per velleità a livello barese o tornaconti personali, non voleva il distacco di Palese.

Alla domanda se fu  un errore bloccare bisognerebbe rispondere con fermezza si .

Si se si conviene che  Palese e Santo Spirito,  a differenza di Carbonara-Ceglie e Loseto, non sono affatto un tutt’uno con Bari.

Anzi, ad onore del vero, alcuni zone urbanizzate ,i cd nuovi rioni ,di detto  territorio sono più vicine  rispettivamente a Palazzo Gentile, sede del Comune di Bitonto.

Si veda ad esempio la zona 167 Palese, Catino, San Pio e Torricella; o sono più vicini a  Palazzo Santa Croce, sede del Comune di Modugno.

Basterebbe solo ciò a capire che :

Tale nuova realtà comunale, sia pur con la sua indipendenza politico-amministrativa, continuerebbe ad essere in sinergia con l’Amministrazione del capoluogo per servizi essenziali come gas, trasporti ed igiene urbana, attraverso le società partecipate baresi a cui l’auspicato nuovo Comune di Palese e Santo Spirito potrebbe anche aderire con una propria quota nel capitale sociale.

 Allora perché non passare “Dall’ottimismo della ragione” ?

Qualora il progetto di indipendenza venisse attuato  anche Bari ne trarrebbe effettivamente grande beneficio sia per i propri ‘conti’ economici e finanziari sia  per una riorganizzazione dell’Ente su nuove basi.

Ragioni di opportunità riterebbero  che l’autonomia a Palese e Santo Spirito sia  necessaria .

Ai posteri l’ardua sentenza.

Il nostro quotidiano on line Corriere di Puglia e Lucania, il giornale del Sud, è al servizio delle autonomie locali per una loro crescita nel sistema paese Italia.

Antonio Peragine

direttore@corrierepl.it

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