Ex Ilva, i Greens Europei scrivono a Von Der Leyen: “bloccare Piano, viola Regolamento Recovery”
Bruxelles, 2 giugno 2021 – Ci siamo, il 30 giugno ci sarà la valutazione, da parte della Commissione europea, dei Piani di Ripresa e Resilienza Nazionali.
Anzi, forse già a metà mese ci sarà qualche anticipazione.
Su Ex Ilva la delegazione italiana. di concerto con il gruppo parlamentare dei Greens/EFA, ha inviato una lettera alla Commissione europea.
Scopo della missiva sottolineare la necessità di uno scrutinio attento dei Piani in base ai criteri di valutazione previsti dal Regolamento RRF.
“Raccogliendo valutazioni e segnalazioni di esperti, associazioni e cittadini abbiamo identificato dei casi ‘impresentabili’
Casi in cui, i requisiti dettagliati dal Regolamento RRF e dalle linee guida della Commissione sono stati violati, elusi o ignorati.
In particolare per quanto riguarda la categorizzazione degli investimenti verdi per il raggiungimento del target del 37% sul clima.
Il rispetto del principio ‘Non arrecare danno significativo’, la conformità alle norme di diritto ambientale europeo e le previsioni dei Trattati sulla coesione territoriale.
Siamo profondamente preoccupati dal rischio di una Ripresa a due velocità che promuove l’attuazione di progetti innovativi nelle regioni e nei territori più performanti e competitivi.
Per altri, limitandosi invece a ‘riconfezionare’ progetti già pianificati ma mai realizzati da altri fondi europei nelle regioni in ritardo di sviluppo”.
Lo dichiara in una nota stampa la delegazione italiana dei Greens/EFA, composta da Rosa D’Amato, Eleonora Evi, Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini.
“Tra questi ‘impresentabili’ del Recovery Plan” – specificano i quattro eurodeputati – “troviamo il mantenimento dei finanziamenti:
alle fonti fossili, in particolare al gas, come quelli per l’installazione delle caldaie a condensazione grazie al Superbonus 110 o per il rinnovamento del parco autobus regionale e all’idrogeno non rinnovabile.
Sembrano estremamente problematiche anche le misure previste dal DL Semplificazioni
In materia di procedure di valutazione dell’impatto ambientale, che aggirano quanto stabilito a livello europeo dalla Direttiva VIA.
Problematica anche la situazione relativa all’impianto siderurgico ex-Ilva di Taranto, che vede la creazione di nuovi altiforni DRI e forni elettrici, ma con il mantenimento di 2 altiforni a carbone.
E questo senza che vi sia una valutazione d’impatto ambientale e una valutazione d’impatto sanitario, come richiesto invece dalla direttiva 2014/52/UE.”
“Continueremo a raccogliere segnalazioni e valutazioni sul Piano, – hanno proseguito nella nota – e a denunciare non solo i casi di aperta violazione del diritto europeo-
Ma anche quelli – più numerosi – di scelte incoerenti e inefficienti nella distribuzione delle risorse, che compromettono il raggiungimento dei nostri obiettivi di sviluppo sostenibile, inclusivo ed equo”, hanno concluso.