Principale Attualità & Cronaca I simboli che nascondono la nuova Sede di Amazon

I simboli che nascondono la nuova Sede di Amazon

Perché Jeff Bezos ha voluto che la nuova sede di Amazon, il secondo Quartier Generale del colosso fosse un clone della Torre di Babele?

Per la nuova struttura che è anche sede del Campus aziendale, sono stati adottati accorgimenti ingegneristici e architettonici innovativi, i tecnici si sono spinti oltre l’impensabile.

Nell’esterno del fabbricato gli architetti hanno creato due passerelle a spirale multipiano corredato di alberi e piante, un palazzo giardino unico, mai pensato neppure nell’estrosa Dubai.

Nel nuovo edificio del Nord Virginia, ogni ambiente è ecosostenibile come espresso dal patron Jeff Bezos.

Il progetto conclusivo vedrà la nascita di tre torri da ventidue piani, boschi, anfiteatro all’aperto e un parcheggio per 950 biciclette.

Le zone di parcheggio saranno dotate di colonnine elettriche per la ricarica veloce.

La nuova sede ospiterà circa 13.000 dipendenti, costo del faraonico progetto 2,5 miliardi di dollari.

Pur in tutta la sua innovazione e tecnologia espressa, quello che mi lascia basito è la sua forma sorprendente che ricorda la Torre di Babele.

Non voglio peccare di presunzione, ma ravvedo in quest’opera, pur grandiosa, il darwinismo di cui Jeff Bezos è cultore.

Anche la sua Fondazione “Day One” si prefigge di allungare, nel prossimo futuro, la vita dell’uomo.

All’interno della Fondazione molti membri sono ferventi assertori dell’eugenetica e del paganesimo.

Lo stesso Bezos è convinto che la tecnologia darà un notevole contributo all’evoluzione dell’uomo, che lo vedrà sempre più vicino al potere di Dio.

Nella Fondazione si lavora al progetto di un enorme orologio che scadenza i cambiamenti sociali.

Il patron di Amazon è l’ispiratore e finanziatore del mega progetto che sorgerà sulla sua tenuta di Van Horn nel Texas occidentale.

Amazon-Bezos vuole che la sua creatura sia un tempio da ricordare per le generazioni future.

Anche se non è palese, Bezos è un cultore dell’occultismo, la sua mania di viaggiare nello spazio si spiega con il suo desiderio di essere pari a Dio.

Ha dato vita alla sua Fondazione per finanziare progetti di Eugenetica, il darwinismo e l’occultismo con la presunzione di conseguire poteri divini.

Bezos attraverso la sua creatura Amazon, applica verso i suoi dipendenti politiche del lavoro spietate, che rispecchiano  la teoria dell’evoluzione, il darwinismo.

Bezos uomo venuto dal nulla, oggi è uno degli uomini più ricchi della terra.

Insieme ad altri filantropi miliardari, continua ad investire cifre da capogiro in una sua azienda di ricerca sita nel santuario della scienza della Silicon Valley.

In questo polo scientifico, i ricercatori studiano come allungare la longevità nei topi.

La Mission di questa ardita ricerca è quella di mantenere per sempre giovani le persone, impedendo con la manipolazione del genoma di bloccare i processi di invecchiamento.

La parola predominante tra i filantropi finanziatori del progetto è “Helix” molto conosciuta in genetica, la struttura dei geni.

La richiesta di questo folle gruppo di miliardari, è un punto fermo la “Purezza razziale si, ma genetica”, un modo per non rendere le persone cloni.

Ecco spiegato l’architettura del nuovo quartier generale di Amazon voluto da Bezos, una sorta di Torre di Babele del XXI secolo, che fotografa il desiderio di Bezos di elevarsi a divinità terrena.

Sembra impossibile che questo uomo dal passato insignificante posso aspirare a tanto.

La Bibbia però invia messaggi chiari ai fedeli sulla storia di Babele, non è certo un modello a cui ispirarsi, piuttosto da apprendere per evitare di prenderlo con riferimento, in quanto Dio non può essere deriso egli fermerà qualsiasi tentativo di trasformarsi in lui.

Dio è creatore non uomo, come recita il Salmo 2 (2-6).

Lo stolto convinto che basta il denaro per raggiungere l’immortalità, non ha compreso che sarà l’uomo stesso a ricercarla.

Nessuno può pensare di alterare l’alternanza (nascita – morte – nascita) nella sua ciclicità della vita. Sarebbe opportuno che gli ingenti patrimoni venissero spalmati per importanti attività benefiche e non per ricerche darwiniste.

Lo stolto convinto che basta il denaro per raggiungere l’immortalità, non ha compreso che sarà l’uomo stesso a ricercare la morte.

Maurizio Compagnone

Analista

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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