Borraccino – Una sentenza, quella emessa dalla Corte d’Assise di Taranto per il maxi processo “Ambiente svenduto”, dalla quale sono emerse le gravi responsabilità della famiglia Riva.
Per anni la gestione delle attività dell’acciaieria Ilva di Taranto è stata unicamente finalizzata al profitto.
Noncurante della situazione ambientale e sanitaria che andava a determinarsi sul territorio a causa delle emissioni inquinanti, a scapito della popolazione e dell’ambiente.
Lo diciamo da anni che bisogna cambiare registro, compreso a questa nuova proprietà e al Governo centrale: così non si deve continuare!
Il mio rammarico per tutto questo, ma nel contempo il personale ricordo, da consigliere regionale, di una stagione che ha aperto alla sostenibilità ambientale, riferita proprio al siderurgico di Taranto.
Con le leggi regionali sulla diossina, quella sul benzoapirene e l’istituzione di un’autorizzazione ambientale più rigorosa oltre al registro tumori,
Tutti provvedimenti intrapresi grazie al protagonismo della Regione Puglia e della cittadinanza attiva di Taranto.
Per non parlare più di ’inquinamento, malattie gravi, infortuni sul lavoro ora ci vogliono massime tutele per Taranto!
Si lavori quindi, partendo dal fondo Just Transition della commissione europea, unicamente nella direzione della transizione ecologica per salvaguardare la salute di lavoratori e cittadini.
Mino Borraccino
Consigliere del Presidente della Regione Puglia
Per il Coordinamento del Piano per Taranto