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Non si è ancora capito di chi sia la proprietà della funivia precipitata a Stresa

I medici oggi cercheranno di svegliare il piccolo Eitan. Ancora nessun indagato per l’incidente della funivia del Mottarone: il fascicolo della Procura è contro ignoti. I carabinieri acquisiscono i documenti

© Nicola Marfisi / AGF
– La carcassa della cabina della funivia di Mottarone coperta da un telo

La cabina della funivia di Mottarone era arrivata ormai al punto di sbarco, quando, come mostrano le immagini, sussulta e torna indietro. Lo ha confermato parlando coni giornalisti il procuratore di Verbania Olimpia Bossi che segue l’indagine sul disastro del Mottarone. Il magistrato ha avuto modo di visionare una parte del filmato delle telecamere di sorveglianza dell’impianto, che confermano la dinamica descritta dai testimoni.

È intanto iniziato l’iter per svegliare il piccolo Eitan, il bambino di 5 anni unico superstite del disastro di Stresa. “Il bambino ha passato una notte tranquilla, è sempre stabile e l’equipe medica ha iniziato questa mattina l’iter per il risveglio, con la riduzione progressiva dei dosaggi dei farmaci che lo stanno tenendo in coma farmacologico” ha riferito il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle. “I nostri psicologici – ha aggiunto La Valle – affiancheranno l’equipe anestesiologica quando il bambino si risveglierà e successivamente prenderanno in carico sia il piccolo sia la famiglia. In questo momento il bambino rimane in pericolo di vita e per adesso non sciogliamo la prognosi”.

Anche Papa Francesco ha espresso “grande dolore” per la tragedia . In un telegramma di cordoglio inviato a nome del Pontefice dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin al Vescovo di Novara, Giulio Brambilla, si legge che “il Santo Padre pensando con commozione a tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del Creato, assicura la preghiera per quanti sono scomparsi, per chi li piange e per il piccolo Eitan, la cui delicata vicenda segue con trepidazione”.

Rimane per ora contro ignoti il fascicolo aperto dalla Procura di Verbania per il tragico schianto della Funivia del Mottarone in cui domenica hanno perso la vita 14 persone.

Difficile immaginare i tempi dell’indagine che il procuratore Olimpia Bossi, che affianca  il sostituto Laura Carrera, ha affidato alla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri. Sotto esame c’è, tra l’altro, il video di pochi secondi registrato dalla telecamera collocata nella stazione di monte, che mostra l’accaduto.

I militari dell’Arma, in queste ore stanno acquisendo la documentazione amministrativa, che, come ha spiegato il pm, consentirà di stabilire quali sono le persone che entrano nell’inchiesta.

Da sciogliere c’è anzitutto il nodo della proprietà, che il sindaco di Stresa Marcella Severino sostiene essere ancora in capo alla Regione Piemonte, dato che non sarebbe stata completata la procedura di cessione prevista dall’accordo di programma stipulato nel 2014. E poi  il ruolo delle diverse società coinvolte, nella gestione e nella manutenzione dell’impianto.

“Il controllo di novembre è stato fatto da Sateco di Torino che è azienda specializzata nel controllo magneto induttivo delle funi traenti. Noi sull’impianto Stresa-Mottarone abbiamo in carico la manutenzione straordinaria ed ordinaria, non quella giornaliera e settimanale che sono a carico della società di gestione Ferrovie del Mottarone” apprende l’AGI da fonti della Leitner, l’azienda altoatesina di Vipiteno in merito al controllo sulle funi della funivia del Mottarone effettuato il 5 novembre scorso dall’azienda specializzata torinese Sateco che in 37 anni di esperienza ha controllato circa 3.000 impianti in 11 nazioni. “Al momento non ci risultano avvisi di garanzia a nostro carico”.  “A novembre abbiamo eseguito un esame completo della fune, sappiamo di aver fatto in modo corretto il nostro lavoro, abbiamo i documenti che attestano come l’intervento sia andato bene” affermano dall’azienda.

Nel frattempo al Mottarone, dove ieri la pioggia è caduta abbondante per tutto il giorno e oggi fa capolino il sole, la funivia è sotto sequestro e la zona è transennata. La cabina precipitata, attualmente coperta da un telo, dovrà essere rimossa, impresa  non semplice perché si trova in un punto impervio. Il relitto, con i cavi e il materiale recuperato, saranno oggetto delle perizie che il magistrato affiderà probabilmente al Politecnico di Torino.

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