Dalla città che il 29 giugno ospiterà le delegazioni stranieri dei ministri degli Esteri del G20 è venuto un appello forte per consentire a tutti la possibilità di vaccinarsi, gratuitamente, ma a patto che i brevetti delle ”big farma” vengano messi da parte.
E a ragione, visto che la ricerca l’hanno fatta anche con corposi finanziamenti pubblici.Una esigenza ben nota ai Paesi ricchi, consapevoli che la pandemia si combatte e si vince, se tutti potranno accedere ai vaccini, compresi i Paesi poveri che non hanno risorse per comprarli e produrli.
E, sopratutto, quelli che pagano la doppia condizione di sfruttamento, di carestie o di guerra. Nessuna sorpresa se in piazza Vittorio Veneto all’ iniziativa organizzata dal Comitato Basilicata ”No al profitto sui popoli e sul pianeta”, con il collettivo donne particolarmente impegnato nell’iniziativa, ci fossero anche riferimenti a situazioni come quella della Palestina, alle prese con una conflittualità di guerra latente che dura da mezzo secolo e passa.
E allora l’iniziativa ha assunto un significato di forte testimonianza e impegno la petizione ”No profit on pandemic.eu”, per il diritto alla cura e abolizione dei brevetti sui vaccini, promossa da alcune settimane da Vittorio Agnoletto e dalle associazioni che la sostengono. Impegno che continua a livello mondiale, come riporta la nota del Comitato nazionale e dal titolo eloquente”
Vaccini, l’elemosina non salverà il mondo dalla pandemia”
Comitato Italiano petizione ICE
Right2cure – No profit on pandemic
Diritto alla Cura