Il Segretario regionale Vincenzo Servedio scrive al Direttore generale USR Puglia.
La pandemia in atto ha da tempo evidenziato problematiche da tutti conosciute e puntualmente ignorate ,in linea, da troppo tempo, con la logica tutta italiana del “rinvio sine die. Metaforicamente ,potremmo parlare di comportamenti irrazionali come quelli messi in atto dagli struzzì che, in presenza di una situazione di pericolo, mettono la testa sotto la sabbia.
Il tema scuola è stato innegabilmente sottovalutato dalla ministra uscente Azzolina e dall’intera compagine del Governo Conte con la conseguenza di non aver consentito la ripresa delle attività didattiche in presenza. Trasporti come scatole di sardine, classi ‘pollaio’, strutture e infrastrutture inadeguate , plessi dismessi dalle loro funzioni per motivi di sicurezza,disattenzione nelle forniture dei vaccini, focalizzando l’attenzione e gli interventi nientepocodimeno che sui “banchi a rotelle”, che avrebbero dovuto salvarci, nelle intenzioni del Ministro Azzolina, dai contagi; tuttavia rimasti, com’è noto,inutilizzati negli angoli delle varie scuole.
In Puglia il rischio sismico e normativa antincendio rappresentano certamente criticità fortemente presenti nell’edilizia scolastica. Poche le scuole, per quanto appreso, dotate del prescritto N.O. di legge antincendio e di adeguamento alla normativa antisismica.
Settembre 2021 si avvicina con immutate problematiche e criticità; di più con un sistema di reclutamento che vedrà tante cattedre vuote da assegnare a supplenti annuali a discapito della tanta decantata e talvolta ‘strattonata’ continuità didattica. Di più:,gli innumerevoli ricorsi presenti nel microcosmo scuola, che spaziano dall’errato punteggio assegnato frettolosamente nelle GPS, alle numerose “bocciature” dei concorsi riservati incorso che dovevano stabilizzare i precari con anni di insegnamento, per altro di fatto imposto dall’Europa, occupando in modo stabile cattedre libere. Nè va sottovalutato la problematica dei docenti di sostegno che pur in presenza di numerosi anni sulle cattedre H ed in presenza di innumerevoli posti da occupare, in molti si sono visti bocciare al riservato o all’ingresso del TFA bandito per pochi eletti.
Il Partito Socialista Italiano NUOVO PSI, consapevole del ruolo che la scuola ha in una società democratica e della esigenza di ridare ai giovani studenti il diritto all’istruzione ,‘scippato’ da una pandemia affrontata, secondo una opinione pubblica diffusa, malamente sul piano dei trasporti, delle strutture scolastiche ed infrastrutture , nonché del numero degli alunni per classi, , ha chiesto un incontro interlocutorio con il Direttore Generale dell’USR per la Puglia.
Il Nuovo PSI sarà presente all’incontro con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia con i massimi dirigenti regionali pugliesi, quali il Segretario Regionale Prof. Vincenzo Servedio ed il Responsabile Regionale del Dipartimento Istruzione ed Edilizia scolastica ecosostenibile, architetto Prof. Raffaello Volpe, docente, altresì, di scuola secondaria di secondo grado. Un esperto, il Prof. Volpe, che unisce professionalità e senso pedagogico per soluzioni architettoniche innovative con al centro l’alunno con i suoi bisogni estetici , psicologici e di spazi adeguati per una suola che sappia trasmettere benessere psico-fisico e incoraggi allo studio e alla ricerca. Approfonditi, inoltre, il suoi studi sulle correlazioni tra il fenomeno del burnout ,clima scolastico, tipologia degli edifici e verde delle aree di pertinenza.
Restano aperte le problematiche per potenziare tutte le scuole di efficienti mezzi di superamento delle barriere architettoniche interne ed esterne, tra un piano e l’altro degli edifici spesso con soluzioni piuttosto formali quanto poco allettanti, come i seggiolini che si spostando su binari collocati lungo le scalinate, per altro, per quanto segnalato da molti genitori, privi di periodica manutenzione e spesso non funzionanti.
Il Nuovo PSI, ha dichiarato il Segretario Servedio, è con le famiglie, dirigenti scolastici e docenti, che reclamano a gran voce la messa in sicurezza delle scuole perché oggettivamente poco si è fatto dall’inizio della pandemia. Dette voci andrebbero amplificate, secondo i Socialisti del Nuovo PSI, piuttosto che censurate. A tutt’oggi il Nuovo PSI, ha concluso Servedio, esprime forte preoccupazione per la chiusura dei plessi per ragioni di sicurezza in un momento in cui sarebbe necessario, metterli subito a norma di legge per consentire il distanziamento anticovid19 e quindi la didattica in presenza.
Nella foto un plesso scolastico da tempo inagibile con le sue aree esterne di pertinenza, e quindi sottratto all’uso degli studenti per una didattica in presenza con distanziamento di sicurezza covid 19.
vise